LUCERA – UN COMITATO DI CITTADINI SULLE ULTIME DECISIONI DEL VESCOVO

Riceviamo e pubblichiamo

Monsignor Giuliano

All’indomani delle Festività di agosto in onore di Santa Maria Patrona Nostra, Lucera si risveglia più triste e più sola. Più consapevole, suo malgrado, di non essere, almeno apparentemente e prima facie, capita ed ascoltata.

Ci si riferisce, nello specifico, alle ultime decisioni del Vescovo, S.E. Mons. Giuseppe Giuliano, in ordine allo spostamento di due tra i Sacerdoti (che nessuno si dolga) più ben voluti della Diocesi Lucera -Troia: Don Costanzo De Marco e Don Rocco Coppolella.

La decisione del Vescovo, che per molti è suonata come un dictat, effettuata come mera comunicazione e senza interpellare né prima, né dopo – come del resto i Suoi poteri prevedono – la cittadinanza, né tanto meno i diretti interessati, ha scosso le coscienze di molti, in particolare di numerosissimi cittadini e fedeli appartenenti alla comunità del quartiere residenziale Lucera 2/Lucera 3, dove insiste la Parrocchia San Francesco Antonio Fasani, luogo in cui negli ultimi tre anni e mezzo ha esercitato il proprio Ministero Don Costanzo, riuscendo a “recuperare”, si, proprio a recuperare, molti giovani compresi i di questi genitori.

Persone che si sono appassionate alla vita parrocchiale, un tempo lontane dalle dinamiche ad essa interne e lontane ancor più da Nostro Signore.

Don Costanzo è stato la matita nelle mani del Signore, come ogni Sacerdote dovrebbe essere. Ha saputo incarnare perfettamente il motto domenicano “Ora et Labora”, compiendo anche un salto dialettico tra i due concetti. Il lavoro e la preghiera, intesi come metodi attraverso cui l’uomo arriva alla conoscenza di Dio, qualora la prima sia sincera ed il secondo sia legale. Attraverso questi, straordinariamente e semplicemente, Don Costanzo è riuscito a dare l’Esempio, con il senso più puro e sincero del termine. L’Esempio di come dovrebbe essere ogni “umile lavoratore nella Vigna del Signore”. Per qualcuno egli avrà fatto solo il suo dovere, per noi molto di più. Disponibile, dolce e severo al tempo stesso, ha saputo rimproverare accarezzando ed accarezzare rimproverando. Ma, cosa più importante, è riuscito a tracciare una giusta Via, che a tantissimi cittadini piacerebbe continuare a percorrere al Suo fianco.

Don Rocco, con il suo sorriso, la sua contagiosa bellezza spirituale ed allegria, spontanea, è sempre vissuto fra le migliaia di giovani lucerini, sempre apprezzatissimo; per tale motivo anche affianco a S.E. Mons. Cornacchia ha ricoperto ruoli delicati con finezza, riservatezza ed obbedienza.
Ci appelliamo al cuore di S.E, notoriamente magnanimo perché partenopeo, oltre che illuminato dallo Spirito Santo. Inorridiamo di fronte a voci maligne (che nulla hanno a che fare con la Chiesa in senso lato e con le Persone che in Essa si riconoscono e da cui vogliono trovare Cibo di Vita) secondo cui Lucera, per un disegno tutt’altro che divino, sarebbe da più tempo meritevole di Vescovi di prima nomina che altro scopo e compito non avrebbero se non quello di smantellare pezzo dopo pezzo la Curia Lucerina per poi giungere al declino completo della Diocesi Lucera- Troia.

Per supportare codesta nefanda tesi, si fa riferimento ora ad un episodio, ora all’altro, verificatisi da quando S.E.si è insediato a Lucera. Si pensi cambio di Presidenza, essendo arrivato un sacerdote poco esperto in materia, del Centro Missionario, alla eliminazione della Veglia Pasquale presso il Santuario di San Francesco, alla eliminazione della Celebrazione domenicale nello stesso Santuario delle ore 10:00 per tentare di far convogliare i fedeli alle ore 10:30 in Cattedrale. Secondo alcuni neppure si sarebbe riusciti nell’intento.

Noi non ci crediamo.

Non vogliamo crederci.

Piuttosto crediamo che il Vescovo, nella Sua infinita bontà, unitamente alla ingenuità derivante dalla imperfetta condizione umana, sia stato mosso solo e soltanto dal desiderio di premiare questi due Giovani Figli di Dio e nostri per gli eccellenti risultati ottenuti, dando loro incarichi superiori.

Lo scarso tempo e la minima conoscenza della personalità di Don Costanzo e di Don Rocco hanno contribuito a non far considerare che, a volte, la felicità può consistere anche nel non muoversi da dove si è, ma nel restare fermi ad ascoltare le voci del Creato e ad ammirarne la bellezza.

Tutto questo nostro ardire, tuttavia, non deve indurre a pensare erroneamente che la nostra Comunità non sia pronta ad accogliere il nuovo Sacerdote, Don Luigi Tommasone, tutt’altro. Si sa per certo anche del malcontento che caratterizza i fedeli della Parrocchia San Giacomo Apostolo per via dello spostamento della loro Guida Spirituale, che ha svolto anch’egli una lunga, capillare ed encomiabile attività pastorale.

Con questo comunicato si intende essere portavoce e testimoni di un malcontento generalizzato, che non interessa singole sacche di popolazione.

Certi della sensibilità e dell’Amore per il Signore, unitamente alla convinzione che il nostro Pastore, S.E. Mons. Giuseppe Giuliano, voglia veder crescere ancora e serenamente questa Comunità, anche con tali Sacerdoti che hanno donato linfa vitale e bellezza interiore, che hanno lodato e fatto lodare il Signore, salutiamo in Dio.

Cristo regni. Sempre

Folliero Concetta
Portavoce di un Comitato di cittadini

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