Il Covid ci sta chiamando al nostro dovere civile

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Il numero dei contagiati continua a salire anche a Lucera, dove i positivi accertati sono, ormai, molto più di duecento, secondo gli ultimi dati resi noti. La situazione, quindi, è di gran lunga più grave rispetto a quella della primavera scorsa, e non deve essere ulteriormente sottovalutata, anche perché, se teniamo conto degli asintomatici – ragionano gli esperti – ci sono tutti gli elementi per ipotizzare una crescita ulteriore.

Antonio Tutolo ha tuonato contro l’Asl di Foggia per la gestione della pandemia che, secondo il consigliere regionale, deve essere considerata sin qui fallimentare e lacunosa. Il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, ha più volte, negli ultimi giorni, manifestato la sua viva preoccupazione, perché molti dei suoi concittadini si dispongono di fronte al problema con troppa superficialità. “Stiamo combattendo una guerra con un nemico invisibile”, ha detto Pitta, e non solo lui, “e questo non è chiaro a tutti”. In effetti, Pitta dice il giusto, perché in giro si colgono ancora segnali sbagliati nel modo di comportarsi, non solo tra gli adolescenti.

Il Covid sta mettendo fortemente alle corde l’attuale sistema della sanità pubblica. E’, ovviamente, il risultato di politiche folli, non bisogna stancarsi di ricordarlo – quelle dei continui tagli – del tutto disattente alle necessità dei territori, basti pensare alla Capitanata, dove in certe zone, indebolite dal punto di vista della presenza sanitaria, tra l’altro con cospicua popolazione anziana, è reale la condizione di cittadini di serie b.

Ma il Covid ci sta chiamando ancora a riconsiderare il ruolo di ognuno di noi, cittadini impauriti di fronte al crescente numero dei contagiati, alle file di ambulanze davanti al Policlinico Riuniti di Foggia, alla testimonianza degli ammalati ricoverati e non. Rispettare, scrupolosamente, le indicazioni che arrivano dalla comunità scientifica, e previste nelle disposizioni del Governo, è un dovere sul quale, ormai, non si può transigere. La condotta virtuosa, personale e di tutti, è una necessità dettata dalla situazione drammatica degli ospedali, vicini al collasso. Bisogna evitare a tutti i costi il disastro civile, non solo quello sanitario.

Ci sono paesi dell’oriente – come riporta la stampa nazionale, in questi giorni – dove la recrudescenza della pandemia non sarebbe ai nostri livelli, per via di un fattore che sta notevolmente incidendo: quello umano. Il comportamento dei cittadini, il civismo dimostrato, sta, di fatto, contrastando la nuova diffusione del contagio, che sarebbe sotto controllo da parte delle autorità sanitarie. In Giappone, 126 milioni di abitanti, l’11 novembre sono stati registrarti 1284 nuovi casi positivi (ANSA); lo stesso giorno, in Italia, 60 milioni di abitanti, si sono contati 32961 contagiati in più (La Repubblica).

Si tratta, evidentemente, di una lezione che dovremmo apprendere, al più presto, senza esitare; e fare ognuno quello che le circostanze richiedono, dopo i mesi della dissennatezza che hanno ridato forza al contagio e riempito gli ospedali.

E’ una semplice questione di civiltà.

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