Fosse Ardeatine – mai dimenticare i lucerini Umberto e Bruno Bucci e il foggiano Nicola Stame

da sinistra, Bruno Bucci, Umberto Bucci e Nicola Ugo Stame

RIGHE DI STORIA

L’Eccidio delle Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944, è scritto nella memoria dell’antifascismo italiano e nello spirito della Repubblica, nata dalla Resistenza. Tra le Vittime della rappresaglia nazista, per la bomba, occultata in un carretto dell’immondizia, fatta esplodere il giorno prima dai GAP (Gruppi di Azione Patriottica) in Via Rasella, mentre sopraggiungeva un reparto del Polizeiregiment Bozen, ci furono anche Umberto e Bruno Bucci e Nicola Ugo Stame.

Umberto Bucci ebbe i natali a Lucera il 18 giugno 1892, in una casa sita nel centro storico, in quella che oggi è Via Bucci. Trasferitosi a Roma, aveva trovato impiego presso il Ministero del Lavori Pubblici. Nella Capitale, era nato Bruno, il 29 settembre 1920. Il giovane, disegnatore del Genio Civile, in Croazia, durante la guerra, meritò un encomio, grazie al quale ebbe una licenza per tornare dai suoi famigliari.

In quei giorni a Roma, il 3 febbraio 1944, Bruno fu arrestato insieme a Umberto, militante del Partito d’Azione, dalla famigerata banda Koch, su delazione di un vicino, il quale riferì alle autorità fasciste che in casa Bucci, in piazzale degli Eroi 8, si tenevano riunioni politiche.

Padre e figlio furono condotti nel famigerato carcere di Via Tasso, e subirono torture. Successivamente, vennero trasferiti a Regina Coeli, dove rimasero fino alla mattina del 24 marzo, quando furono prelevati insieme agli altri prigionieri da trucidare, secondo alcuni, su ordine dello stesso Adolf Hitler.

I camion tedeschi raggiunsero le cave di pozzolana sulla via Ardeatina, luogo del massacro. Morirono, a colpi di mitra, 335 italiani antifascisti, dieci per ogni caduto del Bozen, più cinque. Quando, mesi dopo, furono identificati i corpi, Umberto abbracciava Bruno, che aveva i polsi stretti dal filo di ferro.

Il cantante lirico Nicola Ugo Stame, nato a Foggia l’8 gennaio 1908, militante comunista, fu arrestato, per delazione, dalle SS, il 24 gennaio 1944, a Roma, dove era rimasto, pur potendo riparare negli Stati Uniti, per motivi legati alla sua attività canora. Il tenore fu imprigionato in Via Tasso e poi detenuto nel braccio tedesco di Regina Coeli. Il 24 marzo, dalla sua cella fu condotto con gli altri Martiri alle Fosse Ardeatine.

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