Per Lucera Non Tace il destino dell’ospedale Lastaria è a un bivio

Riceviamo e pubblichiamo

Il 29 giugno 2022 si è tenuto a Lucera un consiglio comunale monotematico sull’Ospedale Lastaria. In apertura, il Sindaco Pitta ha rimarcato gli interrogativi che tutti noi lucerini ci stiamo ponendo, ormai da anni: qual è la prospettiva futura che il Policlinico Riuniti e la Regione Puglia hanno delineato per l’ospedale di Lucera, anche dal punto di vista amministrativo? Farà parte in toto del Policlinico Riuniti di Foggia o addirittura sarà chiuso?

Inoltre: Lucera, oltre ad essere un ospedale di zona disagiata con un Pronto Soccorso funzionante h24, può ambire ad ospitare qualche altra attività sanitaria?

Queste domande, naturalmente, sono subordinate alla garanzia per niente scontata che l’ospedale non sarà chiuso, vista la tragica e affine esperienza del Tribunale di Lucera.

Nel corso del consiglio è emerso che:

  • sarebbe auspicabile delocalizzare dal Policlinico di Foggia alcune attività che causano enormi criticità all’intera struttura, mentre l’ospedale di Lucera è praticamente vuoto e quasi inutilizzato,
  • l’utenza della comunità di Lucera e quella dei Monti Dauni dovrebbe rivolgersi al presidio di Lucera per usufruire di un servizio di prima accettazione h24 e di prestazioni sanitarie di bassa e media complessità, invece di imbottigliarsi nel caos da congestione del Policlinico di Foggia,
  • Nei Pronto Soccorso devono esserci medici specializzati in Medicina d’urgenza per la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Questi medici scarseggiano ed è difficile recuperarli,
  • oggi ci sono le condizioni oggettive per rilanciare l’Ospedale di Lucera, ma occorre che si manifesti concretamente la volontà politica, in primis della Regione Puglia, di non chiuderlo e di avviarlo verso un continuativo e razionale funzionamento. A tal proposito, va ben ricordato il neanche tanto velato monito del dott. Pasqualone, commissario straordinario del Policlinico Riuniti di Foggia, alle forze politiche e alle comunità interessate nel riportare l’esempio dell’Ospedale di Ostuni che ora si sta chiudendo: “Io avevo realizzato una bomboniera con dei professionisti di eccellenza ma non ci vuole niente a sfasciarle quelle bomboniere. Costruire è pesantissimo, distruggere non ci vuole niente”.

Ed allora, cari cittadini, in sintonia con i Sindaci, i rappresentanti politici e le associazioni dei Comuni interessati dobbiamo mobilitarci tutti per convergere su iniziative unitarie (manifestazione, stesura di un documento da sottoporre agli organismi competenti) volte ad ottenere dalla Regione Puglia, dal Policlinico e dall’ASL di Foggia, ora e subito, un impegno solenne e formale che vincoli tutti i soggetti coinvolti a ripensare una concreta riorganizzazione dei servizi sanitari provinciali che comprenda e valorizzi a pieno titolo l’Ospedale di Lucera a cominciare da:

  • la destinazione di fondi adeguati (stimati dal piano del fabbisogno di Lucera in almeno 14 milioni),
  • la definizione razionale dei servizi da delocalizzare al presidio di Lucera nell’ottica dell’interesse generale,
  • l’organizzare un utilizzo continuativo e funzionale del personale disponibile all’ interno della programmazione del Policlinico Riuniti.

Garantire all’Ospedale di Lucera di essere funzionante ed efficiente, equivale a decongestionare il Policlinico di Foggia, sì da potersi concentrare su attività di più alta specialità per fornire prestazioni di eccellenza consone alle finalità di un Policlinico oltre che necessarie per il territorio.

Questa riorganizzazione è nell’interesse di tutti i cittadini, che hanno diritto a prestazioni sanitarie adeguate.

Lucera Non Tace ODV

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