Una seduta del Consiglio comunale di Lucera, quella del 29 novembre, con diversi momenti di tensione tra i due schieramenti che si fronteggiano sul palco del Garibaldi e, ovviamente, nel contesto politico amministrativo dell’intera Città. L’acme del confronto duro si è raggiunta quando, dai banchi della minoranza, Giuseppe De Sabato ha proposto, al Consiglio, di votare un ordine del giorno di solidarietà alla collega Francesca Niro raggiunta, nei giorni scorsi, da una querela del sindaco, Giuseppe Pitta, per diffamazione. Al primo cittadino non è piaciuto un post pubblicato da un utente di facebook, che la Niro ha condiviso. L’autore del post adombrava dubbi su un bando di concorso pubblicato dal Comune, soprattutto riguardo al tempo, ritenuto esiguo, tra la pubblicazione di quel bando e le prove d’esame.
Al Garibaldi, Pitta e i consiglieri di maggioranza intervenuti hanno spiegato le ragioni di quella procedura, rigettando ogni accusa e difendendo, in buona sostanza, l’onorabilità del personale degli uffici comunali, che ha preparato il bando, e dell’Amministrazione, per nulla disposta a lasciarsi trascinare in un processo al proprio operato. “I processi si fanno in altre sedi”, è stato detto.
L’ordine del giorno proposto da Giuseppe De Sabato, come previsto, data l’acredine, non è passato. A esprimere nove voti favorevoli è stata la minoranza, con l’astensione di Francesca Niro; mentre Antonella Matera (Lista Agricoltori) e Chicco Russo (Lucera 2.0) al momento della votazione avevano lasciato il teatro. La maggioranza ha votato compatta (dodici voti), con l’astensione del sindaco, contro l’ordine del giorno.
La cui bocciatura, tuttavia, non cancella le considerazioni sul piano politico (è utile l’uso della querela?) e anche culturale, perché, come è stato sottolineato, la sua formulazione è giunta, per esempio, dallo stesso Consiglio comunale che in passato, il 28 giugno 2022, ha conferito, con risonanza nazionale, la cittadinanza onoraria a Julian Assange, la luminosa icona mondiale della libertà di espressione che ancora patisce il carcere per avere onorato la sua professione di giornalista con WikiLeaks, nel 2010, rivelando il contenuto di documenti segreti sui crimini di guerra statunitensi. I consiglieri di minoranza polemicamente si sono imbavagliati, e lo hanno fatto anche alcuni cittadini solidali con la Niro presenti in platea. Il bavaglio imperituro simbolo di censura e di chiusura al dialogo. Intanto, girano voci di tentativi, che non sarebbero della querelata, per ridimensionare la questione e il relativo clamore.
Platone, che amava la politica, i sogni e le sue visioni, pensava che i guai del mondo sarebbero cessati quando gli amanti della saggezza avrebbero detenuto completamente il potere politico. Che siano la saggezza e la cultura politica, allora, a prevalere. Ne siamo capaci?
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