Lucera – pronto soccorso del Lastaria, in attesa di una diminuzione del contagio

La chiusura del Pronto Soccorso del Lastaria continua a tenere banco nel dibattito della politica locale. Dopo la seduta in videoconferenza del Consiglio comunale del 26 novembre, con l’intervento del direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, che ingloba l’ospedale di Lucera, Vitangelo Dattoli, il centro-destra ha ribadito le sue perplessità sul provvedimento, datato 2 novembre, e la propria insoddisfazione, soprattutto, in relazione ai tempi di ripristino di un servizio fondamentale che rimane legato a generiche assicurazioni sulla fine della pandemia.

Dattoli ha ricordato che il Pronto Soccorso di Lucera è previsto dalla normativa regionale, perché di area disagiata, per cui vi è l’obbligo di mantenere questa condizione standard. Per il direttore generale, la riapertura avverrà appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno. A Lucera, tra il personale sanitario, ci sono stati tre contagiati dal virus e il Pronto Soccorso ha alle spalle un ospedale no-Covid. Per cui, la chiusura, che è coerente con il rischio pandemico, non ha motivi di tipo organizzativo, ma solo quelli riferiti alla sicurezza. Bisognerà, quindi, attendere la discesa del contagio. Dattoli ha annunciato anche il potenziamento, con l’inserimento di altre figure sanitarie, fino a giungere a un Pronto Soccorso multidisciplinare.

Anche Antonio Tutolo, reduce dalla prima seduta del nuovo Consiglio regionale, ha detto la sua, chiedendo di mettere da parte polemiche che sanno di strumentalizzazione, per evitare allarmismo in un momento difficile, per Lucera e per la Capitanata a causa della pandemia, in cui è tangibile la sofferenza di tante persone. Per Tutolo, si alimentano timori che non hanno motivo di esistere, perché c’è l’impegno della Direzione dei Riuniti per la riapertura e il potenziamento del Pronto Soccorso; e anche l’assessore alla Salute della Regione, Lopalco, ha avuto parole tranquillizzanti in tal senso. Ovviamente, se qualcosa dovesse andare storno, Tutolo si dice pronto a risvegliare il suo temperamento barricadero per “fare la guerra”. 

Così, una comunità, che comprende anche i comuni dei Monti Dauni settentrionali, deve aspettare che il virus perda la sua virulenza per riavere il suo Pronto Soccorso e, nel frattempo, deve sperare di non doversi recare in quello di Foggia, che è notevolmente sotto pressione. Il Covid, oltre a toglierci ogni forma di certezza sui diversi piani in cui era organizzata la nostra vita di relazione prima della pandemia, ci scombussola, quindi, anche quel poco che la politica dei tagli alla sanità pubblica ci ha lasciato, o che siamo riusciti a mantenere, dipende dai punti di vista. Il contagio scenderà, non si sa quando, ma scenderà e, allora, la scena dovrà pur chiarirsi, rivelando verità e bugie.

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