Rosa Menga sull’istituzione a Lucera di una sede distaccata della Corte d’Appello di Bari

da sinistra, Menga, Angiola, Pitta

Sull’istituzione di una sede distaccata della Corte d’Appello di Bari, presso la sede dell’ex Tribunale di Lucera, secondo la proposta di legge presentata dall’on. Nunzio Angiola, interviene la deputata foggiana Rosa Menga.

“La proposta di legge presentata dal collega Nunzio Angiola è tanto legittima quanto necessaria, per questo lo ringrazio per aver chiesto il mio sostegno e di avermi coinvolta nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.

La sede dell’ex Tribunale di Lucera, che il Comune metterebbe a disposizione a titolo gratuito e che i fondi del PNRR renderebbero operativa dal punto di vista della pianta organica, risponde perfettamente alla richiesta di giustizia di un territorio che deve fare i conti ogni giorno con una delle più feroci organizzazioni mafiose italiane, tanto radicata da riuscire ad infiltrarsi facilmente nel tessuto sociale, politico ed amministrativo.

Abbiamo 4 Comuni sciolti per mafia, tra cui il Comune Capoluogo e un Tribunale, quello foggiano, vicino al collasso perché tra i primi in Italia per numero di processi.

A ciò si aggiunga che la metà dei processi celebrati in Corte d’appello a Bari arrivano dalla nostra provincia.

Dopo anni di appelli inascoltati da parte dei primi cittadini, credo sia arrivato il momento di avviare un discorso più ampio sulla riforma della geografia giudiziaria di secondo livello, con particolare attenzione alla Capitanata.

Il momento è propizio, sia perché c’è un dibattito già avviato nel quale la proposta di legge di Nunzio Angiola si inserisce, sia perché, qualora la proposta non venisse accolta, si rischierebbe di non dare seguito all’impegno assunto dal Governo con l’approvazione della riforma Cartabia che pone paletti molto rigidi in termini temporali per la conclusione dei processi di secondo e terzo grado.

Nel ribadire tutto il mio sostegno all’iniziativa di Angiola, voglio ringraziare lui e i sindaci Francesco Miglio e Giuseppe Pitta che hanno dimostrato come, a prescindere dai colori politici, si possa lavorare insieme, senza campanilismi o rimpalli di responsabilità tra i diversi livelli istituzionali, ad un percorso condiviso per il bene di un intero territorio e ricucire quel patto di fiducia nella giustizia con la nostra popolazione che negli anni si è sfibrato”.

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