Avevamo viale Castello e, oggi, non ce lo abbiamo ancora. E’ da molto tempo, ormai, che quel tratto di strada ricorda scenari da zona di guerra vicinorientale. Parliamo del percorso essenziale che collega piazza Matteotti alla Fortezza svevo angioina, la villa comunale con il sito più importante della città, cioè, tanta parte della Lucera che dovrebbe proporsi, in chiave turistica e nel contesto non solo della Capitanata, come crocevia della cultura e di chissà cos’altro. La fantasia di chi prende parte a tale dibattito, come è noto, è molto fervida.
Succede, come è noto, che inciampa e si blocca la fase esecutiva di un progetto, vanto dell’Amministrazione Tutolo, teso a dare un aspetto nuovo a un luogo già oggetto di una brutta ristrutturazione nei decenni precedenti. Viale Castello diventa quasi un angolo di Beirut, uno scorcio di Baghdad, una triste veduta di Homs.
Nel tempo sospeso e frustrante della pandemia, lo spettacolo del piano stradale rimasto sventrato, dei muretti in cemento collocati di traverso, delle recinzioni semi abbattute, contribuisce, con le erbacce che crescono ormai rigogliose, ad aggravare la percezione di una città che non riesce ad uscire da certi problemi (si pensi anche al rudere del Sant’Anna, in Piazza Duomo). I cittadini vogliono sapere quando riprenderanno i lavori in Viale Castello.
Nel corso di una recente seduta del Consiglio comunale, l’assessore al ramo (Di Cesare), rispondendo ad un’interrogazione sull’argomento, ha detto che l’Amministrazione comunale sta facendo il possibile, ma ci sono passaggi che necessariamente si devono compiere in situazioni simili, cioè l’approvazione di una variante e il reperimento di nuovi fondi; e il Sindaco si sarebbe rivolto al Ministero a proposito delle opere incompiute.
Nessuno mette in dubbio l’impegno degli amministratori nella giusta direzione per uscire da questa impasse; ma, rimangono le legittime domande che si pone l’uomo della strada: come è stato possibile arrivare a questo? Siamo stati solo sfortunati (la presenza non preventivata di un cavo inattivo dell’Enel), ammesso che la sfortuna esista?
Intanto, è davvero tanta la tristezza che mette Viale Castello.
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