Arriva la Festa patronale 2022, la prima dopo la pandemia, che ha imposto uno stop di due anni. È una ripartenza bene augurante, un ritorno all’agognata normalità. I festeggiamenti in onore di Santa Maria Patrona rappresentano ancora il momento in cui la Città si ritrova, al di là del carattere religioso. Quello che si tramanda nelle generazioni assume una sacralità civile che, più o meno, riesce ad avvicinare tutti, nonostante gli strali dei bastian contrari per vocazione o, peggio, per opportunismo, che non mancano mai.
Lucera vuole, legittimamente, ricostruirsi; guadagnare energie e visioni più ampie: ripartiamo, cominciando da quello che abbiamo e che ci viene restituito nel post Covid, anche se può sembrare poco. E chi se ne importa dei ricorrenti e stucchevoli contorcimenti polemici che ci vengono presentati ogni volta. Tra l’altro, attorno a questioni tutto sommato di valore marginale, una vera perdita di tempo, come quella delle cosiddette giostre, che mancheranno all’appello.
Quest’anno, ritorna il concerto del 16 di agosto; e torneranno i forestieri che aspettano questo evento. Rivedremo un grande palco in piazza Matteotti e una chitarra nobile che sa il fatto suo. C’è da gioire, andando oltre i gusti di ognuno. La musica apre strade insospettabili, abbatte i confini e accomuna. Se, poi, è di qualità, l’impatto è maggiore, e pure la soddisfazione.
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