Microfono Aperto
Riceviamo e pubblichiamo
Con questa lettera pubblica i sottoscritti consiglieri comunali intendono denunciare la grave situazione che si è venuta a creare nelle scuole cittadine a causa di tutta una serie di questioni che limitano pesantemente il diritto allo studio degli alunni disabili.
La prima è quella del grave ritardo che caratterizza l’avvio del servizio relativo all’integrazione scolastica.
Il servizio, che prevede l’assegnazione di educatori alle scuole comunali, da circa due mesi dall’inizio delle attività didattiche non è stato ancora attivato, privando gli alunni di un diritto, quello all’istruzione, garantito dalla nostra carta costituzionale.
Gli educatori svolgono un servizio ad personam che viene erogato dagli Enti locali ed è disciplinato dall’art. 13 comma 3 della Legge n. 104/1992. È rivolto a tutti gli studenti con disabilità grave. Le prestazioni degli educatori vanno ad integrare funzioni e compiti che le scuole già perseguono attraverso l’insegnante di sostegno.
Il servizio è gestito dal Piano Sociale di Zona dell’Appennino Dauno Settentrionale, ambito formato da 14 comuni, che vede come ente capofila il Comune di Lucera. È finanziato con fondi regionali e con una quota parte divisa proporzionalmente in base alla popolazione fra i vari comuni che lo compongono.
Il servizio non ha mai brillato in efficienza perché, oltre a prevedere poche ore di servizio settimanali per alunno, negli ultimi anni è quasi sempre partito in ritardo rispetto all’inizio delle attività didattiche.
Il motivo, a quanto pare, è riconducibile al fatto che diversi comuni che compongono l’ambito, non versando la propria quota parte, bloccano la possibilità di emanare bandi che dovrebbero interessare tutti i centri dell’ambito.
Una querelle che dura da anni e che non trova soluzione, a parte una parentesi di qualche anno fa, quando venne emanato un bando solo per i comuni che avevano versato la propria quota.
Quest’anno la situazione è peggiorata perché, a quanto pare, si sono aggiunte altre problematiche che rischiano di far partire il servizio dopo le festività natalizie oppure di non farlo partire affatto.
Una situazione gravissima che, oltre a ledere un diritto costituzionale degli alunni diversamente abili, espone l’ente comunale a pesanti rischi di risarcimento danni.
Il Tribunale civile di Lucca, con un’ordinanza dell’8 gennaio 2021, non solo ha condannato per discriminazione un Comune per non aver assegnato ad un alunno con disabilità il numero delle ore di assistenza per l’autonomia e la comunicazione previste dal PEI, ma lo ha anche condannato al risarcimento di € 1000 per ogni mese di ritardo in caso di differimento nell’esecuzione dell’ordinanza stessa.
La famiglia dell’alunno, sostenuta dall’associazione Autismo-Pisa, ha proposto ricorso per discriminazione al Tribunale civile ai sensi della Legge n° 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni) chiedendo un provvedimento di urgenza ai sensi dell’art. 700 del Codice di Procedura Civile.
La situazione è aggravata dal fatto che, se l’amministrazione di Lucca è stata condannata per aver disposto meno ore rispetto a quelle richieste dalle scuole attraverso i GLO, a Lucera il servizio non è partito affatto.
Il tutto è reso ancora più tragico dal fatto che al comune di Lucera negli ultimi tre anni sono state assegnate cospicue somme relative al “Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità”, come previsto dall’art. 1 commi 179-180 della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge Finanziaria).
Il fondo è finalizzato ad integrare le risorse comunali destinate all’integrazione scolastica con ulteriori stanziamenti finalizzati esclusivamente al potenziamento dei servizi rivolti agli alunni disabili.
Al Comune di Lucera negli ultimi tre anni sono state assegnate le seguenti somme:
In circa tre anni nella casse comunali sono quindi finiti circa 150.000 euro da destinare in maniera esclusiva ai servizi rivolti agli alunni disabili presenti nelle nostre scuole.
Con questi fondi alcuni comuni limitrofi, in accordo con i Dirigente scolastici, hanno potenziato il servizio di integrazione scolastica, fornendo alle scuole del loro territorio ulteriori figure oltre a quelle previste dal Piano Sociale di Zona: educatori, O.O.S., psicologi e psicomotricisti.
Il comune di Biccari ha, per esempio, già utilizzato su progetti di integrazione scolastica i fondi assegnati il 9 settembre 2024.
In diversi comuni dei Monti Dauni che fanno parte del nostro ambito il servizio di integrazione è partito dai primi giorni di lezione, in attesa delle ore assegnate dal Piano Sociale di Zona.
In questo modo il servizio è stato garantito comunque a tutti i casi gravi, anche perché gli insegnanti di sostegno potrebbero essere nominati in ritardo rispetto all’apertura delle scuole.
Tutto il contrario di quello che avviene a Lucera, dove attualmente risulta bloccato sia il servizio degli educatori che la possibilità di ampliare il servizio con le somme assegnate dal Ministero della Disabilità.
Sappiamo con certezza che per i fondi relativi agli anni 2022, 2023 alle scuole non è mai arrivata nessuna richiesta di rilevazione dei fabbisogni, in modo da ampliare il servizio con ulteriori figure specialistiche.
Della questione si è discusso nel mese di luglio in una riunione che si è tenuta a Palazzo Mozzagrugno, in cui erano presenti alcuni esponenti dei genitori e delle scuole, rappresentanti del Piano Sociale di Zona, l’Assessore all’istruzione e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.
In questa riunione è emerso che nessuno degli interessati era a conoscenza della destinazione di questi fondi.
Nel consiglio comunale tenutosi il 19 luglio a Lucera, a precisa domanda del consigliere comunale Francesca Niro, il Dirigente di ragioneria avrebbe risposto che le somme sono state utilizzate per trasporto scolastico degli alunni disabili.
Nonostante il fatto che in questa nota del Ministero degli Interni al punto 4 è previsto espressamente quanto segue: “le modalità di applicazione possono variare in base a diverse disposizioni regionali oltre che ad accordi e consuetudini locali. Di norma la richiesta deve essere effettuata dal Dirigente Scolastico all’ente locale. Di solito le scuole effettuano la rilevazione dei fabbisogni di assistenza attraverso il GLO (Gruppo di lavoro operativo) della classe frequentata dallo studente con disabilità. Generalmente gli Enti locali assicurano il servizio contrattualizzando appositi operatori, ricorrendo ad appalti o affidamenti o convenzionandosi con organismi (cooperative, associazioni, ecc.) che possono assicurare agli studenti il supporto previsto”.
Sempre nello stesso documento si esclude qualsiasi altra destinazione d’uso e al punto 6 viene categoricamente esclusa la possibilità di utilizzarli per il trasporto scolastico perché “con un diverso stanziamento e provvedimento, ai sensi dell’articolo 1, comma 154, della Legge 30 dicembre 2021 numero 234, si eroga un contributo agli enti locali per il trasporto scolastico degli studenti con disabilità.
Sono quindi soldi vincolati che devono esser obbligatoriamente utilizzati per i bambini disabili che frequentano le scuole del primo ciclo.
Il vincolo è talmente evidente oltre che nel dispositivo normativo anche nella fase di rendicontazione, (Leggi) dove viene richiesto “il numero di studenti con disabilità per i quali le scuole hanno chiesto assistenza” e “le ore di assistenza richieste dalla scuole”.
Inoltre, come si evince chiaramente dalla FAQ, il servizio parte su precisa richiesta delle scuole che attraverso il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (GLO) rilevano i bisogni di ulteriori figure specialistiche da destinare ai propri alunni.
Non è quindi un servizio che può essere gestito in maniera “ragionieristica” dagli uffici comunali, ma deve per ovvi motivi partire dai fabbisogni rilevati dalle scuole.
Perché alle scuole di Lucera non è mai giunta nessuna richiesta di analisi dei fabbisogni da parte degli uffici competenti che poi nel caso specifico sono quelli dell’assessorato ai servizi sociali?
Viene quindi naturale chiedersi se queste somme sono state utilizzate per altri scopi rispetto alla destinazione d’uso stabilita dal ministero, oppure se non sono state ancora utilizzate.
Sulla questione è tornata sempre il consigliere Niro anche nel consiglio comunale del 14 ottobre, facendo rilevare che i suddetti fondi del Ministero non possono essere utilizzati per il trasporto disabili ma nessuna risposta chiarificatrice è stata a lei fornita su come siano stai spesi i fondi ministeriali delle annualità 2022 e 2023 né tanto meno quelli del 2024.
E’ opportuno precisare che a Lucera la maggior parte delle famiglie si rivolge a strutture private per usufruire degli stessi servizi specialistici che, con questi fondi, potrebbero essere forniti in parte dalle scuole.
Questo succede perché le strutture pubbliche o hanno tempi di attesa troppo lunghi oppure non li forniscono affatto.
I sottoscritti consiglieri rivolgono, pertanto, l’invito agli organi competenti del Comune di Lucera a chiarire definitivamente come sono stati utilizzati i fondi assegnati negli anni 2022–2023 e come
intendano utilizzare quelli assegnati il 9 settembre 2024 oltreché invitarli a procedere con l’attivazione del servizio di integrazione scolastica.
In caso contrario saranno costretti a procedere per segnalare i fatti alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica e denunciare il Comune di Lucera, ai sensi della Legge n° 67/06 per discriminazione nei confronti di persone disabili.
I consiglieri comunali
Francesca Niro
Francesco Antonio Aquilano
Vincenzo Checchia
Raffaele La Vecchia
Fabrizio Abate
Pasquale Colucci