LUCERA – IL CONSIGLIO COMUNALE DICHIARA IL DISSESTO

Il Consiglio Comunale del 5 novembre

Il Consiglio comunale di Lucera, lunedì 4 novembre, ha dichiarato lo stato di dissesto a seguito del giudizio della Corte dei Conti.
Sedici sono stati i voti a favore, quelli della maggioranza (assente Conte); due astensioni, Orlando (FdI) e Gambarelli (M5S); mentre, prima della votazione, hanno abbandonato il teatro Garibaldi tutti gli altri consiglieri di minoranza (assente Iannantuoni).

La seduta è stata definita “storica”, da una parte e dall’altra, per la gravità del provvedimento votato, pena lo scioglimento dell’Assise scaturita dalle urne del maggio scorso. Ovviamente, l’opposizione, con toni diversi, ha imbastito una sorta di processo nei confronti dell’Amministrazione comunale, elencando dati, numeri e soluzioni che sarebbe stato meglio prendere in considerazione rispetto ad altre, alla luce dei pericoli incombenti sul versante economico e finanziario (ricorso al Fondo di rotazione, eccetera).
Forza Italia (Consalvo, De Maso, Bonavitacola) e Lega (Petroianni) hanno chiesto le dimissioni immediate di Tutolo, per “incapacità di amministrare” la città. Diverso l’atteggiamento di Orlando e Gambarelli, i quali, sostanzialmente, pur senza fare sconti, hanno invitato il Sindaco a continuare, per far fronte al difficile momento in cui si trova Lucera, la cui situazione in dissesto sarà sottoposta all’opera dei commissari, che presto saliranno le scale di Palazzo Mozzagrugno.

Tutolo e la maggioranza, manco a dirlo, hanno rigettato le accuse giunte dalla parte opposta (interventi di Tutolo, Abate, Colomba, Di Battista, Antonetti, Niro), sottolineando come il giudizio espresso dalla magistratura contabile sia rivolto, in realtà, agli ultimi decenni di gestione del Comune di Lucera. Il Sindaco ha ricordato gli allarmi che furono lanciati sin dal 2008 sulle criticità che pesavano sulle casse comunali; e i debiti che la sua azione amministrativa ha pagato, “debiti che hanno nomi e cognomi”, è il mantra del Primo cittadino. “Quando ci siamo insediati nel 2014, dopo qualche mese, il Comune si trovò addirittura nell’impossibilità di pagare gli stipendi ai dipendenti: li avevamo per caso fatti sparire noi, quei soldi?”, ha chiesto ironicamente Tutolo, indirizzando altrove le responsabilità di cattiva amministrazione. E sulla soluzione scelta – invece di dichiarare già all’epoca il dissesto – frulla insistente nella testa della Giunta Tutolo una domanda: “Perché il giudizio espresso sul nostro piano di riequilibrio si è avuto dopo quasi cinque anni, invece dei normali sessanta giorni?”. Un mistero che offende un’intera comunità.

Come che sia, Lucera, ora, vivrà l’esperienza del dissesto, una fase, durante la quale, tutti dovrebbe convincersi che, alla facile ironia, al rimpallo delle responsabilità, al populismo un tanto al chilo, alla lotta politica di bassa cucina, si deve preferire il confronto leale e costruttivo.
In genere, si rinasce con i contenuti e non con l’aria fritta.

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