Ritorniamo su un argomento, già affrontato su queste pagine, che non manca di suscitare perplessità e disappunto.
Le domande sono almeno due, ma tante altre ne potremmo porre. La prima, la solita: perché tanto accanimento contro il bene pubblico? La seconda: chi amministra la città si chiede se sia più o meno utile dare luogo a certe iniziative?
Parliamo dei “serpentoni“ installati nei pressi della Biblioteca civica, durante l’estate del 2023. È bastato poco, perché venissero presi di mira dai vandali, che li hanno ridotti a qualcosa di inutile e impresentabile, quasi oggetti da mandare in discarica. Sono manufatti con una superficie in resina dipinta, e all’interno si scorge quello che sembra normale polistirolo. Lo si nota perché in più punti sono stati “scavati“ a fondo. Le antiche architetture presenti in quell’area della villa comunale, ora, convivono con uno scempio che si degrada lentamente in mezzo alle erbacce, che nessuno rimuove. Anche chi voglia fotografare la chiesa e l’ex convento deve fare i conti con una tale, disturbante presenza.
Quelle sedute erano parte di un progetto, peraltro non completato, che avrebbe dovuto avere una relazione funzionale con la Biblioteca. Ma non è stato così. i “serpentoni“ furono scaricati e lasciati lì senza che siano mai diventati luogo di aggregazione, men che meno culturale. Li avessero collocati in un altro posto, magari di difficile accesso per i distruttori seriali, probabilmente, sarebbero stati preservati e avrebbero avuto una funzione, pure solo estetica. Ed ecco altre domande. Fino a quando resteranno lì e in quelle condizioni, testimoni del degrado? Qualcuno pensa che sia un esempio di pressappochismo amministrativo?
Le aspirazioni che si coltivano verso un lignaggio culturale superiore non possono convivere con un modo di fare approssimativo e superficiale.