Dal sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, riceviamo e pubblichiamo
Il Gino Lisa va salvato, non può restare una cattedrale nel deserto, come è da troppi anni ormai. Deve funzionare. E per farlo è necessario innanzitutto fare rete, squadra. Vale a dire unire le forze degli attori in causa (Istituzioni, Enti locali, mondo delle imprese, mondo delle professioni, Politica) per produrre uno sforzo comune che non sia meramente di rivendicazione fine a sé stessa, quasi di orgogliosa contrapposizione nei confronti di “chi ci impedisce di volare”. Ma di rivendicazione basata su progettualità, sui motivi per cui volare dal Gino Lisa si può. E le dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sull’aeroporto di Foggia, devono indurci alla riflessione. Scevra da qualsivoglia campanilismo o contrapposizione politica aprioristica.
L’aeroporto Gino Lisa, oggi, è una infrastruttura perfettamente in grado di svolgere la propria funzione. Ciò è stato possibile grazie ai recenti lavori di allungamento della pista, realizzati con soldi pubblici, possibili grazie a quella che dovrebbe essere la sua destinazione: al servizio della Protezione Civile. Resta tuttavia aperta la questione relativa, appunto, a quella che dovrebbe in realtà essere la “funzione principale” dello scalo aeroportuale foggiano: i voli di linea. Fuor di dubbio la rilevanza strategica di questa infrastruttura nell’ottica della implementazione dei flussi turistici che interessano ogni anno, e fortunatamente con numeri già ragguardevoli, il nostro territorio, innanzitutto il Gargano. Ma, negli anni, abbiamo dovuto scontrarci con una realtà per cui i vari tentativi di “far volare” i foggiani, non hanno dato gli esiti sperati. Può questo bastare per rinunciare a provarci? Non credo. Ma non possiamo esimerci dal partire da una considerazione basilare: un aeroporto deve funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno. E deve farlo a pieno regime, raggiungendo numeri di passeggeri annui in transito decisamente rilevanti. Di conseguenza, se una compagnia aerea avesse la certezza di poter fare profitto lavorando sul Gino Lisa, sono certo che ci si fionderebbe.
Non basta, quindi, la sola vocazione turistica del territorio a produrre numeri rilevanti e utili a far funzionare a pieno regime il nostro aeroporto che deve essere considerato un pezzo di un ingranaggio, di un sistema Capitanata che può contare “anche” sull’aeroporto. Dobbiamo avere chiara la funzione e lavorare per elaborare un progetto valido, appetibile per i vettori, non rifiutabile dai decisori. Dobbiamo essere capaci di essere “alternativi”, non più “paralleli” alle funzioni svolte già da altri aeroporti. Esorto, quindi, tutti gli attori del territorio di Capitanata ad essere pronti ad elaborare proposte progettuali sostenibili e utili ad arricchire un sistema virtuoso di cui l’aeroporto Gino Lisa è, a tutti gli effetti, parte integrante.
Il Comune di Lucera vuole essere in prima linea assieme a quanti non vogliono arrendersi all’oblio ed essere parte attiva sul piano della progettualità. Affinché si giunga ad elaborare una proposta sulla quale trovare il pieno sostegno anche di chi, fino ad oggi o in questa fase, non ha saputo sostenere in modo adeguato, probabilmente, un aeroporto che non è solo utile alla Capitanata ma, potenzialmente, anche ad altri territori geograficamente vicini alla provincia di Foggia e che potrebbero trarre giovamento da un aeroporto pienamente attivo a Foggia.
Giuseppe Pitta, sindaco di Lucera