Gino Strada, scomparso il 13 agosto a 73 anni, è stato il testimone di una umanità sofferente, abbandonata, perseguitata e derubata dei suoi diritti; e questa considerazione vale anche per paesi che non appartengono al cosiddetto “terzo mondo”.
In Italia, il diritto a cure adeguate per tutti, così come prevede la Costituzione repubblicana, è stato, negli ultimi decenni, fortemente intaccato dalle aggressive politiche liberiste che hanno sottoposto a tagli incessanti la spesa sanitaria pubblica.
Il Fondatore di Emergency, voce autorevole e fuori dal coro, non ha mai smesso di denunciare questo costante sopruso, che ha avuto esiti drammatici soprattutto nel Mezzogiorno.
La morte di Gino Strada non cancella le sue parole e quanto Egli ha fatto per l’Umanità da vero santo laico.
“Io mi ostino a voler fare il mio lavoro, medico e chirurgo. Mi occupo giornalmente di sanità e medicina. Se qualcuno venisse a propormi di fare il ministro della Sanità, risponderei che il mio programma è molto semplice: faccio una sanità d’eccellenza, spendendo la metà di quello che si spende oggi, eliminando il conflitto di interesse introdotto nella mia professione dalla casta politica: il pagamento a prestazione. Il nostro sistema sanitario era uno dei migliori al mondo, la casta, con la complicità dei medici, lo ha rovinato. L’interesse del medico è che la gente stia male, per fare più prestazioni. Ma nove milioni di persone non hanno più accesso alla sanità. Io eliminerei tutto questo. Ecco perché nessuno mi ha mai chiesto di fare il ministro della Sanità. A me piacerebbe in futuro aprire anche in Italia il primo ospedale di Emergency, per far rivedere agli italiani, dopo 30 anni, che cos’è un ospedale, non una fottuta azienda. La sanità è uno scandalo pubblico.”
Gino Strada