CONSIGLIO COMUNALE DI LUCERA – INCOMUNICABILMENTE APPASSIONATI

Il Consiglio comunale di Lucera, al momento dell’inno nazionale, il 19 giugno 2020

Il Consiglio comunale di Lucera è tornato a riunirsi, in seduta di seconda convocazione, venerdì 19 giugno, al teatro Garibaldi.

Le norme anti covid sul distanziamento personale hanno imposto a Sindaco, Assessori e Consiglieri una inedita disposizione, tra platea e palchi. Prima di entrare, misurazione della temperatura corporea per tutti i partecipanti, compresi gli operatori dell’informazione.

La massima Assise cittadina non si teneva dal 30 gennaio scorso, un tempo che, visti gli eventi verificatisi, oggi sembra molto più lungo di 141 giorni. L’emergenza sanitaria, con i suoi risvolti socio-economici, infatti, ci restituisce un “contesto città” molto cambiato e uno scenario politico che annuncia sommovimenti di larga portata. La temperatura della coalizione di maggioranza pare sia molto alta; Tutolo, secondo voci che affiorano non solo dagli ambienti a lui lontani, ora, vuole la Regione e lo afferma chiaramente proprio quando smentisce la sua candidatura a sostegno del presidente uscente, Michele Emiliano (se non ora, quando?). Certo, invece, a sentire qualcuno, sarebbe il disappunto di Giuseppe Pitta, indicato a febbraio come candidato a Bari, con tanto di apertura di una sede elettorale in via Napoli, pizza, pasticcini, bibite e un collegamento via skype con Emiliano – ricordate? – mentre il coronavirus stava per aggredirci; come certi sarebbero il malcontento e la disillusione di alcuni consiglieri e assessori. Un quadro generale impensabile solo lo scorso anno, il giorno del trionfo bis di Piazza pulita.

Gli esponenti delle opposizioni, che hanno preso la parola nel Consiglio comunale ritrovato – secondo copione – hanno attaccato il Sindaco, prima di tutto, per la gestione della pandemia, confinata, nell’aspetto decisionale, nel solo ambito del governo cittadino ed espressa a colpi di ordinanze, ignorando indicazioni e suggerimenti offerti dall’altra parte. Poi, proprio l’emergenza, a detta delle minoranze, sarebbe stata usata da Tutolo, personalisticamente, per costruirsi una popolarità sui social da uomo solo al comando, “secondo i dettami della politica dell’arrivismo ai fini della candidatura alle regionali”. E il contagio, a Lucera, sarebbe stato limitato per il senso di responsabilità mostrato dai cittadini. In definitiva, il Sindaco non avrebbe merito alcuno su nulla; mentre, grande sarebbe il demerito della maggioranza, ormai lontana dalla realtà e dai problemi della città.

Il Sindaco, chiamato in causa da parole molto pesanti, ha replicato con la solita energia, plaudendo al comportamento dei lucerini sul covid e, rispondendo a proposito delle varie questioni sul tappeto in questi giorni (Piazza della Repubblica, la serie di ordinanze, delle quali nessuno è stata annullata, eccetera), ha, sostanzialmente, detto ai suoi avversari che, prima di criticare, le norme bisognerebbe conoscerle meglio, magari smettendola di correre dietro all’esercente o al cittadino che deve parcheggiare in Piazza della Repubblica e zone vicine. Tutolo ha detto che Lucera ha una storia fatta di favori, ingiustizia, di debiti pagati dalla sua Amministrazione per ventotto milioni di euro; e, oggi, “chi ha determinato il fallimento della città pretende di addebitarlo ad altri”.

Una seduta del Consiglio comunale, non era difficile prevederlo, nonostante la dura esperienza della pandemia, con un dibattito, parola grossa, come sempre improntato all’incomunicabilità, risultato di un perenne stato di cose che, da una parte, vede ancora Tutolo impegnato a legittimare la sua vicenda di fustigatore di errori e vizi polico-amministrativi di chi lo ha preceduto e dall’altra la “narrazione” delle minoranze, costruita su nuovi fervori (veri o presunti) e contributi provenienti dal vecchio establishment, per il quale Tutolo altro non è che un disturbatore da espellere dalla sfera politica locale.

Tutolo verso la Regione, dicono, tra ambizione e fuga. Certamente, perché via Capruzzi è un vecchio sogno; e perché, questo, è l’attimo che il Sindaco vuole cogliere (fuga), vista la sua popolarità che viaggia ben oltre i confini comunali e provinciali. Forse, poi, ci sarà qualche problema in più per la sua area politica, quando dovrà chiedere di nuovo il consenso per Palazzo Mozzagrugno, dopo quello ricevuto largamente per amministrare, nel 2019.

Come che sia, ci toccherà aspettare notizie ufficiali. Però, Tutolo potrebbe davvero tentare di spiccare il volo verso i lidi baresi, dove significativo sarebbe il suo aiuto per la Città.

Bisogna solo capire se, il suo, non sarà un volo di Icaro.

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