Andy Warhol a Vieste è la mostra antologica, proposta dal Comune di Vieste, con il Patrocinio della Regione Puglia, prodotta e curata dalla Galleria Deodato Arte e Giuseppe Benvenuto in collaborazione con il Polo Culturale. Negli spazi del Castello Svevo Aragonese, sono esposte oltre 40 opere originali del maestro della Pop Art, molte delle quali provenienti da mostre museali. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2024.
Andy Warhol a Vieste ripercorre la carriera del leggendario artista, icona indiscussa del mondo dell’arte: poliedrico, eccentrico, non ha mai temuto il giudizio dei critici e ha saputo portare l’arte in una nuova dimensione, quella popolare. Con la sua ricerca incessante, alimentata dalle sue stesse ossessioni e da un’innata vena artistica, Warhol ha elevato ad opera d’arte l’oggetto più comune, ha messo a nudo il potere del consumismo e ha svelato il potere del colore pop. Infine, è diventato lui stesso opera d’arte, un mito destinato a vivere per sempre.
In mostra, una curata selezione di opere evidenzia l’assoluta attualità, a decenni di distanza, di temi e soggetti. Protagonista assoluta l’imponente opera dedicata a Marilyn Monroe, firmata in originale e esposta in numerose mostre museali: omaggio alla sua musa senza tempo. In mostra anche le 10 inconfondibili “Campbell’s Soup”, appartenenti al secondo portfolio prodotto nel 1969 e pubblicate sul catalogo ragionato ufficiale dell’artista. Ricordiamo “Drag Queen” la serigrafia tratta dalla celebre serie Ladies and Gentlemen del 1975, 10 fotografie realizzate per il direttore della rivista Interview Bob Colacello, che raffigurano delle drag queen del locale notturno di Hell’s Kitchen a New York; Il Mao, opera controversa realizzata nel 1972 in edizione limitata partendo dall’immagine tratta dal famoso “Libretto rosso”.
Pittore, grafico e regista, nato artisticamente a NY, dove ha iniziato a lavorare come grafico pubblicitario per Vogue, Glamour e Harper’s Bazar, ottenendo subito ampi consensi, Andy Warhol fu un artista a tutto tondo, e il più grande fautore del concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell’opera d’arte. Dopo le prime mostre negli anni’50, l’eclettico artista iniziò a realizzare le sue prime serigrafie intorno al 1962, scegliendo come soggetto i personaggi dei fumetti, i prodotti commerciali e le icone del suo tempo. Desideroso di dedicarsi ad un progetto più ampio, nel 1962 Andy Warhol fondò la Factory, uno studio in cui i collaboratori dell’iniziatore della pop art producevano le serigrafie, ma anche un punto di ritrovo per artisti superstar come Jean-Michael Basquiat e Keith Haring. Curioso si cimentò anche nel mondo della musica, come finanziatore del primo disco dei Velvet Underground e dell’editoria, come produttore televisivo della Andy Warhol’s TV.