Microfono aperto per l’Unione degli Studenti di Foggia
Nella giornata del 28 gennaio gli studenti di Foggia hanno manifestato sotto l’ufficio scolastico territoriale per mostrare solidarietà a Lorenzo, morto durante uno stage, e per chiedere misure strutturali sui percorsi PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).
“Oggi siamo stati in presidio sotto la sede dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Foggia per esprimere la solidarietà degli studenti e delle studentesse foggiana per Lorenzo, morto durante uno stage gratuito in azienda. Era per noi necessario che anche nella nostra città si prendesse posizione, per ribadire la necessità di percorsi formativi sicuri e realmente utili per la crescita personale e l’orientamento degli studenti, che non siano, quindi, mere prestazioni di lavoro gratuito da fornire alle aziende”, afferma Jacopo lo Russo, coordinatore dell’Unione degli Studenti Foggia.
“Nel corso della manifestazione abbiamo incontrato la dirigente dell’UST, dott.ssa Episcopo, e diversi funzionari responsabili dei rapporti con la comunità studentesca e dei percorsi di alternanza. Abbiamo avuto modo di confrontarci in modo proficuo con loro, di fare presente nel nostre richieste e di condividere il ricordo di Lorenzo. A seguito dell’incontro, poi, la dirigente e i funzionari si sono uniti al presidio per comunicare insieme alle nostre rappresentanze i risultati dell’incontro”, aggiunge lo studente.
“I risultati sono importanti e rappresentano un significativo avanzamento nei rapporti fra studenti e scuole: l’UST si è impegnato ad attivare prontamente un indirizzo e-mail per segnalare eventuali problemi relativi ad alternanza e PCTO, ma anche per avanzare proposte migliorative. Inoltre, l’ufficio ha assunto l’impegno di avviare quanto prima un tavolo di lavoro con i dirigenti scolastici e con i responsabili di classi e istituti per i PCTO, al fine di condividere il monitoraggio delle attività e di costruire proposte virtuose e realmente formative di alternanza.
Solo attraverso il coinvolgimento attivo degli studenti e delle loro rappresentanze si può fermare il dilagare di progetti che non sono formativi e che espongono anche a rischi gli studenti: per il resto, l’impegno dei territori non basta e sono necessari interventi a livello governativo”, conclude lo Russo.