TUTOLO NON HA RITIRATO LE DIMISSIONI, IL CONSIGLIO COMUNALE VERSO LO SCIOGLIMENTO UFFICIALE

I consiglieri durante l’esecuzione dell’inno nazionale

Antonio Tutolo non è più sindaco di Lucera. Scaduti i venti giorni di legge dalla presentazione delle dimissioni, avvenuta lo scorso 3 luglio, e non essendo ritornato sulla sua decisione, il Primo cittadino, rieletto solo lo scorso anno, ormai ex, esce di scena da Palazzo Mozzagrugno per inseguire, a settembre, un posto nel consiglio regionale a sostegno di Michele Emiliano.

Mercoledì 22 luglio, in seconda convocazione, si è tenuta l’ultima seduta della breve consiliatura che ha sancito il rompete le righe. E’ stato il momento del commiato in cui si sono addensate, come era immaginabile, parole dalle sfumature diverse. Dalla minoranza, il solito refrain del dissesto, la teoria dell’uomo solo al comando, rimproveri agli avversari di non essere stati all’altezza del mandato ricevuto dagli elettori, di sottomissione all’unico volere imperante, quello di Tutolo, di non avere, secondo qualcuno, concluso nulla di buono; e poi viale Castello, il sant’Anna e il rondò della 167. L’accusa di aver già avviato la campagna elettorale con la massima Assise ancora in carica. Ma c’è stato anche il garbo e la commozione di Elisa De Maso; e c’è stata la proposta lanciata da Michele Consalvo ai consiglieri di maggioranza di dare vita – inducendo Tutolo a ritirare le dimissioni – a un governo di solidarietà cittadina con tutti dentro, per affrontare insieme l’attuale e le future emergenze.

I membri della maggioranza non hanno granché badato agli strali dello schieramento opposto (“non rispondo alle provocazioni”, ha detto un serafico Giuseppe Pitta); e hanno pensato, in particolare, a ricordare l’attività svolta, come quella nelle commissioni, e su quanto siano stati arricchenti, anche in termini di rapporto umano, i momenti passati a lavorare insieme.

Francesco Di Battista di Lucera 2.0, lista che ha lasciato Piazza Pulita e che avrà un suo percorso per le prossime amministrative, ha, invece, proposto di far decadere il Consiglio comunale, con le dimissioni dei consiglieri, in modo da guadagnare due giorni, molto utili ai tempi ristretti dell’iter istituzionale di scioglimento, con pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale entro il 27 luglio, il termine ultimo per votare a settembre. Il rischio è di andare alle urne nella primavera 2021, il che vuol dire lunghi mesi di amministrazione commissariale, senza valutazione politica alcuna.

Alla fine di tutto, l’ultima seduta del Consiglio comunale disegnato dalle urne nel 2019, per l’ex maggioranza, è sembrata già il primo atto del dopo Tutolo, una soluzione di aggancio al futuro prossimo, che vuol dire la totalità della campagna elettorale. Insomma, quello che è stato è stato e via su una nuova strada, che, però, sarà ardua da affrontare. Le altre forze, ex opposizione e quelle che si aggiungeranno, devono ancora pronunciarsi ufficialmente in merito agli eventuali candidati sindaci e alle liste. Per adesso, continuano a demonizzare Antonio Tutolo.

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