La figura di Peppino Papa (1920-2010) è stata ricordata a Lucera, mercoledì 10 maggio, a Palazzo D’Auria, nell’ambito del Progetto “Memoria Ritrovata”, promosso da Auser Territoriale e Spi Cgil Foggia, in collaborazione con Cgil Foggia, Fondazione Foa, Anpi e Ufficio Scolastico Provinciale, con il sostegno e il contributo di Regione Puglia e Consorzio Teatro Pubblico Pugliese.
L’incontro, con gli interventi di Giuseppe Trincucci, Maurizio Carmeno, segretario generale Cgil Foggia, Alfonso Ciampolillo, segretario generale Spi Cgil, e Michele Casalucci, presidente vicario di Anpi Foggia, senza concedere nulla alla retorica, ha tracciato il profilo biografico di Peppino Papa e il momento storico in cui si è svolta la sua vicenda di bracciante originario di Motta Montecorvino, diventato dirigente sindacale, importante esponente del PCI pugliese, sindaco di Lucera per molti anni e costituente regionale, ma anche autore di componimenti poetici, a cui hanno dato voce i membri del Laboratorio di lettura espressiva di Uniauser Foggia, diretto da Rosanna Dacia. La serata è stata oltremodo arricchita dai suggestivi interventi musicali del laboratorio di chitarra diretto da Costantino Nardella.
Subito dopo la guerra, in un contesto di promesse mancate, sul movimento bracciantile e operaio, che chiedeva migliori condizioni di lavoro e più dignitose retribuzioni, si abbatté, spesso, la dura repressione di forze di polizia ancora in larga parte di ispirazione fascista. La storia di quegli anni, in Capitanata, è segnata da tumulti ed eccidi, nelle città e nelle campagne (San Ferdinando, Torremaggiore, San Severo). A Lucera, il 14 giugno 1949, durante uno sciopero generale dei braccianti agricoli, Peppino Papa, altri dirigenti sindacali e centoquindici lavoratori furono arrestati, per i disordini di Porta Foggia, in cui un agente rimase ferito, probabilmente, colpito da un collega. Papa, subendo la tortura e la protervia dei suoi carcerieri, rimase in prigione per quattordici mesi. Quell’esperienza consegnò al giovane sindacalista di Motta Montecorvino il ruolo di guida politica e carismatica, che si tradusse, in seguito, in consenso elettorale per Palazzo Mozzagrugno e, nel 1970, per l’assemblea della neonata Regione Puglia.
Peppino Papa, seguendo l’esempio di Giuseppe Di Vittorio e Luigi Allegato, è stato totalmente un uomo del Novecento, che si emancipa dalla miseria e dall’analfabetismo e che, lottando per i propri diritti e per quelli della sua gente, partecipa alla costruzione di una società più giusta e democratica.
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