Da schiavi a produttori di pomodoro. Da clandestini delle campagne a protagonisti di una filiera che al punto uno prevede il rispetto delle regole. Da vittime dei caporali a loro concorrenti.
Le centinaia di migranti africani di undici nazionalità che vivono a Casa Sankara, l’immensa rimessa ristrutturata a San Severo dalla Regione per cancellare la vergogna della baraccopoli di Rignano Garganico, finalmente vedono realizzato il loro sogno.
Sugli scaffali dei supermercati e degli Iper Coop Alleanza 3.0 di tutta Italia, sono comparsi, in questi giorni, i barattoli di pelati raccolti dai braccianti della cooperativa che fa capo all’associazione Ghetto Out – Casa Sankara e inscatolati in confezioni da 400 grammi con l’etichetta “R’accolto – La Terra della Libertà”, un nuovo marchio che si aggiunge a “NoCap”.
I pelati, “R’accolto”, che provengono dalle campagne foggiane, sono in vendita a 1,39 euro. Probabilmente, è un prezzo più alto rispetto a prodotti simili di altre marche, ma valgono la libertà e la dignità di chi li produce.
È un atto concreto per non essere parte attiva di un sistema economico basato spesso sullo sfruttamento delle persone e che ogni anno arricchisce anche le mafie locali.
E’ una storia di ribellione per la dignità degli esseri umani, che apre scenari di speranza per la popolazione dei migranti e per l’intero territorio che riacquista connotati di civiltà.
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