Nei giorni scorsi, una squadra di operai ha smontato la struttura metallica presente davanti al sant’Anna e alle travature che sostengono l’edificio diroccato, di fianco alla trecentesca cattedrale angioina.
I cittadini pensavano si trattasse del giusto prologo ai tanto agognati lavori finalizzati a sanare un’indecenza che da vent’anni deturpa l’integrità di piazza Duomo. Invece, l’intervento si è limitato alla rimozione di quel groviglio di tubi che, negli anni, ha anche costituito l’appiglio per l’installazione dei teloni per coprivano, fino all’usura da parte degli agenti atmosferici, l’annoso scempio.
Nulla si muove, quindi; neanche quanto si era appreso circa la presentazione di una scia (segnalazione certificata di inizio attività) non avrebbe avuto un seguito.
Lo spettro del sant’Anna rimarrà così com’è chissà ancora per quanto tempo. L’Amministrazione comunale, infatti, nel Bilancio di previsione per i prossimi tre anni, approvato dal Consiglio comunale nel corso dell’ultima seduta, ha stanziato ancora la somma di cinquecentomila euro per procedere, eventualmente, alla messa in sicurezza del rudere in danno della proprietà.
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