Lucera Non Tace – Vandali e bulli. Dove sono i cittadini?

Lucera, Piazza Matteotti

Microfono aperto

Riceviamo e pubblichiamo

Vandali e bulli. Dove sono i cittadini?

Il vandalismo a Lucera è ormai un fenomeno dilagante. La sua diffusione lo ha reso trasversale sia per età (dalla primissima adolescenza agli adulti) che per estrazione sociale.

Considerare i monumenti come un orinatoio, anche per i cani, o vandalizzarli con scritte insulse è reato contro il patrimonio culturale.

Consumare pasti, organizzare improvvisati festini su viale Castello o in piazza San Francesco lasciando poi alla fine della notte brava una immonda scia di rifiuti vari (cartoni, bottiglie, bicchieri di plastica…) ai bordi del bosco adiacente o nella piazza, è reato di abbandono di rifiuti.

Lo sfrecciare di monopattini e ciclomotori tra i passanti della villa comunale, spesso sotto gli occhi distratti dei genitori, non è mobilità urbana ma fastidioso e pericoloso disturbo al tranquillo passeggiare dei cittadini.

A tarda sera nei pressi della villa comunale si aggirano branchi di ragazzotti, spesso motorizzati, in cerca di persone da molestare o peggio. Poi, come i bravacci di don Rodrigo, si disperdono per le vie della città disturbando la quiete pubblica.

A conferma di ciò, qualche sera fa a Lucera nei pressi di Piazza Matteotti si è verificato un gravissimo episodio di bullismo: una persona quasi non vedente, uscito di casa con il suo bastone bianco per andare a lavorare, è stato deriso e preso in giro da un gruppo di ragazzotti. Come aggravante, non risulta che i “ragazzotti” autori del “gesto esemplare” e neanche i loro genitori si siano scusati nei confronti della vittima.

Lo facciamo noi, a nome loro, solidarizzando in toto con Antonio, apprezzandolo per la dignità e la fermezza della sua denuncia pubblica. A differenza degli altri, coraggiosi e spavaldi solo nel branco.

L’accaduto è vergognoso per l’intera comunità oltre che ingiustificabile. Il bullismo con il vandalismo come degno compagno di strada, se diffusi, non vanno sottovalutati. Sono una piaga che deteriora il tessuto sociale di una comunità contagiando i suoi germogli: i giovani.

Entrambi alimentano lo spregio verso le regole della convivenza civile e il patrimonio pubblico (dall’ambiente ai monumenti), ingenerando la pericolosa convinzione di essere al di sopra di tutto e di tutti. Atteggiamento che, se non contrastato, induce tanti ragazzi a comportamenti sempre più estremi fino a infrangere le leggi, come dimostra il recente dilagare della droga e della microcriminalità. Occorre intervenire!

Certamente non bastano solo vaghi regolamenti quasi sempre disattesi, qualche cartello dissuasore o qualche anatema del politico di turno per contrastare un fenomeno degenerativo così diffuso. Occorre sensibilizzare e mobilitare tutti i soggetti coinvolti: la famiglia, la scuola, le forze dell’ordine e le altre istituzioni locali. Ognuno deve prendere consapevolezza della gravità del fenomeno senza applicare il comodo principio dello scarica barile. Insieme coordinarsi, organizzarsi e agire di conseguenza con la dovuta fermezza.

Il pesante fardello di coordinare questo sforzo spetta all’amministrazione comunale, sostenuta da tutti i cittadini. Altrimenti anche questa importantissima battaglia sarà inevitabilmente persa trascinando la comunità verso il degrado e la barbarie sociale.

E i proclami sulle più o meno imminenti “magnifiche sorti e progressive” si manifesteranno per quello che sono: striduli se non grotteschi.

Lucera Non Tace ODV

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