La pandemia provocata dal Covid ci imbriglia in un grigio velo di tristezza e inquietudine. Il timore del contagio, le chiusure e, in certi casi, anche gli errori, quando non le contraddizioni, il famoso “predicare bene e razzolare male” in cui sono capaci di cadere pure gli amministratori della cosa pubblica, e non solo, mettono la voglia di consolarsi contemplando la bellezza della natura e quella storico architettonica delle nostre città. Abbandonarsi ad un potere lenitivo per le paure e le delusioni. Respirare aria per lo spirito.
Ma, andando in giro, le cose non migliorano granché. A Lucera, ai vecchi squarci di orrore urbano, si pensi, per esempio, ai ruderi del Sant’Anna, a quelli dell’ex cinema Politeama, ai lavori interrotti su viale Castello, si aggiungono non pochi altri segni di degrado, tra l’altro più facilmente affrontabili, se ce ne fosse la volontà, come la presenza di sacchetti di immondizia per strada.
Il cittadino che tiene al decoro della città si chiede, e chiede, come sia possibile che la Fortezza svevo angioina e gli spazi intorno ad essa siano tenuti in uno stato di trascuratezza che non è più accettabile. Il nostro sito storico di maggiore prestigio, oggetto di studio, per decenni, da parte di eminenti personalità della cultura nazionale e internazionale, rimane in un mortificante limbo che non ferma il rigoglio delle erbacce, l’abbandono di rifiuti e la crescita, mai realmente scongiurata, di veri e propri cespugli, quelli di sempre, sulla lunga cinta muraria.
Uno spettacolo che continua a smentire i proclami e i bla bla bla di circostanza di coloro che non riescono a non parlare di “città d’arte” e amenità simili.
Neppure i lavori di imbrigliamento del versante collinare (ma sono terminati? e gli altri annunciati, quando cominciano?), per impedirne lo scivolamento verso il basso, hanno spronato chi di dovere a ordinare una generale ripulita in un luogo che dovrebbe meritare costante attenzione per quello che rappresenta per i cittadini e per il visitatore forestiero. E’ tempo che tutta l’area venga curata come merita.
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