Dal Gruppo Politico Lucera 2.0 riceviamo e pubblichiamo
Vorranno perdonarci il Sindaco e la maggioranza tutta se, mentre loro sono affaccendati nel ben più importante gioco della sedia, noi di Lucera 2.0, dal basso della nostra “inconsistente” (cit.) posizione di minoranza, ci ostiniamo pervicacemente ad occuparci di questioni amministrative.
È che ci piace studiare, ahinoi, leggere le carte e, addirittura, comprenderle. E se la lettura, invece che chiarirci le idee, fa sorgere interrogativi e dubbi, abbiamo questo brutto vizio di pretendere dei chiarimenti e delle risposte.
Sicché siamo stati costretti a sottoporre all’Amministrazione un’interrogazione – rigorosamente scritta, visto che da queste parti non si usa più celebrare Consigli Comunali – sulla questione del taglio dei pini, sulla quale evidentemente non ci siamo limitati a cavalcare l’onda della legittima indignazione di molti cittadini, come da qualche parte è stato detto, ma ci siamo documentati – eh sì, sempre quel brutto vizio!
Abbiamo chiesto, tra gli altri, chiarimenti sui seguenti punti:
• Chi ha richiesto la relazione all’agronomo dr. De Vita, quando, in che forma e con quale atto? Nella Delibera n. 2000/21 non è indicato;
• Chi ha individuato e circoscritto le zone oggetto di analisi, il Comune o l’agronomo? La Delibera e la relazione sono discordanti sul punto;
• Perché l’analisi è stata circoscritta solo agli esemplari di pino domestico e non anche ad altre tipologie di alberi?
• Perché nella Delibera si fa riferimento ad una relazione redatta dall’agronomo dr. Baselice, risalente al 2020, riguardante 6 alberi presenti nell’area cimiteriale e che non sono oggetto dell’attuale intervento?
• Perché nella Delibera il numero di alberi pericolanti viene indicato in 36 unità, che diventano “circa 31” nella successiva Determinazione Dirigenziale n. 506/2021, a fronte dei 30 individuati dalla relazione? In definitiva, quante sarebbero effettivamente le piante pericolanti? E chi ha accertato la pericolosità di piante ulteriori rispetto a quelle individuate dal tecnico?
• Come mai è stata ritenuta sufficiente l’analisi visiva di tutti e 30 gli esemplari analizzati, nonostante ci siano tra questi alcuni alberi che appaiono in stato di perfetta salute e stabilità? Non sarebbe stato più opportuno, in tali casi, disporre un approfondimento di indagine?
• Come mai tutti e 30 gli alberi sono stati analizzati unitariamente e non singolarmente? Possibile che siano affetti tutti dalle stesse identiche patologia ed abbiano tutti lo stesso identico stato di pericolosità?
• L’esatta individuazione degli alberi da tagliare è stata eseguita mediante marcatura di colore rosso direttamente in loco, in quanto nella relazione viene solo genericamente indicato il numero di alberi da tagliare per ogni via. Questo metodo di individuazione non espone al rischio che si possa procedere alla sostituzione degli alberi o, come già successo in via Campanile, che si possa intervenire su alberi diversi rispetto a quelli oggetto di perizia?
• Tutti gli alberi oggetto di perizia sono stati ritenuti a rischio estremo di caduta. Alla luce del fatto che per alcuni alberi si è deciso di soprassedere dal taglio, delle due l’una: o quegli alberi, in quanto contrassegnati, sono estremamente pericolosi e si è deciso, lasciandoli, di mettere a serio rischio la pubblica incolumità, oppure, come riteniamo, il rischio caduta non è poi così estremo. Se così fosse, significherebbe che la perizia non è molto attendibile sul punto, con la conseguenza che sarebbero stati già abbattuti degli alberi sulla base di una perizia poco attendibile;
• La sradicazione dei ceppi e la piantumazione al loro posto di esemplari di leccio è già stata programmata? E sono già state stimate le spese di sradicazione, risistemazione dei siti di impianto (visto che la sradicazione comporterà inevitabilmente lo smantellamento di strade e marciapiedi) e ripiantumazione?
Nella speranza di ricevere questa volta delle risposte, cosa niente affatto scontata di questi tempi, in cui è diventato ormai d’uso non evadere le interrogazioni poste dai consiglieri nell’esercizio delle loro prerogative. Abitudine, questa, indice non solo di assoluta mancanza di rispetto del ruolo istituzionale del consigliere, ma anche adottata in aperta violazione e assoluto spregio della normativa regolamentare, statutaria e del Tuel. Abitudine che stigmatizziamo con forza e che, quindi, continueremo di volta in volta a segnalare al Prefetto, come già fatto in altre occasioni, incuranti del lapidario “Mi fanno esposti sul nulla” con cui il Sindaco crede di poter liquidare la questione!
Gruppo politico Lucera 2.0