
È morto papa Francesco. L’annuncio del decesso, avvenuto alle 7,35 di lunedì 21 aprile, lo ha dato alle 10 il cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell. Il pontefice, visibilmente provato e dopo un lungo ricovero in ospedale, aveva pubblicamente salutato i fedeli, poche ore prima, nel giorno di Pasqua. La morte di papa Francesco, in una fase cruciale per gli eventi legati alla geopolitica e i conflitti in atto, spegne una voce che ha sempre affermato le ragioni della pace, dicendo no al riarmo, denunciando la genesi della guerra in Ucraina e le condizioni disumane nella Striscia di Gaza.
Il pontificato di Jorge Mario Bergoglio (1936-2025), un gesuita e primo papa sudamericano, iniziato il 13 marzo 2013, è stato caratterizzato da un impegno verso temi come la povertà, la giustizia sociale e l’attenzione alle persone più vulnerabili. È noto per aver mantenuto un atteggiamento anticonformista e vicino alla gente, spesso scegliendo di vivere in modo semplice.
Papa Francesco ha anche promosso un dialogo più aperto e inclusivo all’interno della Chiesa, affrontando questioni come l’ambiguità su alcuni temi morali e sociali, e cercando di rinnovarne l’immagine nel mondo contemporaneo. Ha lavorato per la tutela dell’ambiente, sottolineando l’importanza della cura del pianeta, come evidenziato nel suo enciclica “Laudato si'”.
Importante anche l’impegno profuso per migliorare i rapporti con le altre religioni e le posizioni chiare su temi come la migrazione e i diritti umani. Il suo stile diretto e compassionevole ha conquistato molti fedeli e non, rendendolo una figura molto influente.
Papa Francesco ha costantemente invitato le nazioni a confrontarsi sui temi della convivenza pacifica e della solidarietà. Nelle sue visite in zone di conflitto, ha diffuso messaggi di speranza e riconciliazione, chiedendo protezione per i civili. La sua scomparsa pone nuovi interrogativi sulla direzione che la Chiesa di Roma adotterà in una fase di cambiamento profondo e globale.