Fratelli d’Italia – lettera aperta di Ettore Orlando a Giandonato La Salandra

Ettore Orlando

A seguito di cortese richiesta, pubblichiamo la lettera aperta che l’ex consigliere comunale Ettore Orlando indirizza al coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Giandonato La Salandra.

Egregio coordinatore,

da semplice elettore di destra Ti scrivo questa mia a seguito delle recenti divergenze con il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia.

L’occasione è rappresentata dalle dimissioni di Franco Di Giuseppe già tuo condomino nella carica di coordinatore provinciale.

Il mio giudizio positivo sulla persona Di Giuseppe è fuori discussione e, anzi, colgo l’occasione per augurargli felici Festività Natalizie con l’auspicio sincero di potersi finalmente godere i nipoti e la famiglia tutta dopo vari lustri di militanza attiva.

Invece un giudizio politico su di una classe politica egemone sotto la cui egida la nostra Provincia ha toccato il fondo di tutte le classifiche nazionali di vivibilità e qualità, tranne quella della criminalità, non è facile da manifestare. Pertanto, come qualsiasi scettico, sospendo il giudizio e lo rimando ai posteri.

Resta il fatto innegabile di una terra amministrata per anni secondo logiche inattuali e il suo contemporaneo e indiscutibile declino. E’ una semplice coincidenza? Può darsi.

Ma io credo di no.

Venendo più un dettaglio agli eventi di Lucera la gestione verticistica e poco democratica da parte degli organi provinciali del Partito ha condotto a quella che La Gazzetta del Mezzogiorno ha definito una “fuga di iscritti”.

Un partito retto nella nostra Capitanata senza regole e poco “trasparente” non offre alcuna garanzia di affidabilità. È un principio generale di recente rimarcato dalla Commissione Antimafia occupandosi della correlazione tra infiltrazioni indebite e violazione delle regole statutarie. Infiltrazioni che da noi non ci sono ma che potrebbero verificarsi se si dovesse proseguire in una gestione allegra, come la cronaca di ogni dove insegna.

Certo è che porte girevoli e decisioni dispotiche hanno provocato non solo la diaspora dei Fratelli d’Italia ma la spaccatura dell’intero Centrodestra lucerino nelle recenti elezioni comunali con l’Aventino della Lega (la quale ha preferito correre in solitaria piuttosto che sottostare ai bizantinismi degli organi provinciali di Fratelli d’Italia).

Io stesso – ritenendo che fosse la mia scomoda presenza a provocare quell’indebita ingerenza provinciale nelle questioni lucerine – avevo deciso a più riprese di fare mille passi indietro: dimissioni da coordinatore territoriale, poi dal direttivo cittadino, infine ritiro della candidatura alle regionali ed alle comunali. Ma non è servito a nulla e alla fine ho dovuto prendere atto della “fuga degli iscritti” restituendo anch’io – insieme all’intero circolo cittadino- una tessera priva di valore vista la costante e deliberata violazione delle regole statutarie e di trasparenza.

E allora le dimissioni di Di Giuseppe sono un fatto da accogliere con favore – se posso permettermi – in questa congiuntura politica. Ma non servono a nulla se non saranno accompagnate anche dal Tuo passo indietro caro collega La Salandra, visto che hai costantemente condiviso ed incondizionatamente aderito alle scelte del tuo anziano condomino provinciale.

Se sei un vero uomo di partito dovrai ammettere che è così e ragionevolmente trarne le conclusioni: solo in tal modo potrebbe ricomporsi la frattura del Centrodestra a Lucera con la Lega Salvini e darsi l’avvio anche ad un processo di rinnovamento del centrodestra in Capitanata. In mancanza, la frattura lucerina potrebbe divenire una voragine ben oltre le mura cittadine.

Forse potrei esser ritenuto la persona meno indicata per dirtelo, visto che non faccio più parte del partito, ma restano le mie idee di destra e poi, come innanzi detto, ho dato mille esempi in tal senso visto che, a furia di passi indietro, ho consumato le scarpe per anticipare qualcuno che pensava di farmele.

Quindi pensaci. Soprattutto pensa alla pacificazione che potrebbe scaturirne.

Del resto non fosti tu a dirmi che la carica di Coordinatore Cittadino fosse incompatibile con quella di consigliere comunale e capogruppo? E allora come potrai negare una formidabile incompatibilità tra quella di Coordinatore Provinciale e quella di eventuale Amministratore di un’Azienda Municipalizzata di un Comune (Foggia) amministrato grazie all’apporto determinante dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia? A Natale spesso danno il film “Una poltrona per due” che è commedia degli equivoci.

“Una poltrona per uno” invece potrebbe essere un ottimo titolo e, probabilmente, sgombrerebbe il campo da ogni conflitto.

Auguri di Buone Feste.

Avv. Ettore Orlando

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