Comincia da Lucera il XXI Congresso provinciale Spi Cgil

Comincerà da Lucera, venerdì 21 ottobre il XXI Congresso Provinciale dello SPI Cgil, il Sindacato Pensionati più diffuso e radicato in Capitanata e in tutta Italia. La prima tappa riunirà tesserati, delegati e dirigenti nella sala convegni dell’Hotel La Balconata. Ad aprire i lavori dell’assemblea sarà la relazione di Martino Stampone, segreteria Lega SPI di Lucera; le conclusioni saranno affidate ad Alfonso Ciampolillo, segretario generale SPI Cgil Foggia. All’elezione della Presidenza, seguiranno la presentazione dei documenti congressuali, il dibattito e infine le votazioni. In un mese, il Congresso Provinciale SPI Cgil toccherà altre sette comuni della Capitanata: Manfredonia (27 ottobre), Ortanova (28 ottobre), San Giovanni Rotondo (3 novembre), Orsara di Puglia (8 novembre), Cerignola (9 novembre), Foggia (11 novembre), San Nicandro (16 novembre), San Severo (22 novembre) e Vico del Gargano (25 novembre).

Quest’anno, il tema posto al centro del Congresso è “L’interesse generale: stato sociale, rappresentanza, comunità, complessità”.

In Capitanata, gli anziani rappresentano il 25 per cento della popolazione. Lo Spi Cgil Foggia, l’organizzazione sociale più grande della provincia, si articola in 32 leghe, con una rete capillare di sedi, attivisti e volontari, donne e uomini il cui impegno rappresenta un punto di riferimento fondamentale per dare voce e risposte alle esigenze e ai diritti di migliaia di persone. In Capitanata, il 68% delle pensioni erogate è al di sotto dei 500 euro mensili. Con la pandemia, per moltissimi anziani si è acuita una situazione di estrema solitudine, soprattutto per chi vive nei quartieri più degradati e periferici delle cinque città più grandi. Due anni di pandemia e l’impennata dei costi delle bollette energetiche – assieme al rialzo dei prezzi di tutti i beni di prima necessità – sta determinando un aumento drammatico delle persone e dei nuclei familiari più deboli che hanno gravi difficoltà a tirare avanti. A versare nelle condizioni peggiori sono le donne anziane, spesso costrette a sopravvivere con pensioni minime, in molti casi vedove e senza un sostegno familiare. Povertà, solitudine e problemi di salute sono un mix terribile che determina una vera e propria emergenza sociale.

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