UNIVERSITA’ – IL CONTRO ESODO DEGLI STUDENTI MERIDIONALI

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L’effetto covid sta condizionando anche le iscrizioni universitarie. Da quanto si apprende, secondo gli ultimi dati di Talents Venture, elaborati sulle iscrizioni dell’anno accademico 2017-2018, risulta che oltre il 32% degli universitari del Meridione studia in un ateneo lontano dal suo territorio di origine, la percentuale del Centro e del Nord resta sul 20%. Questo, come è da tempo chiaro, comporta inevitabili ripercussioni sul numero degli iscritti negli atenei del Sud. Oggi, però, la situazione potrebbe cambiare, con un ripopolamento delle università del Mezzogiorno. Sarebbe in corso, infatti, un rientro dei fuori sede, uno storico contro esodo.

Il fenomeno non sfugge all’attenzione dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Secondo il presidente di questo organismo, Antonio Felice Uricchio, già rettore dell’Università di Bari, “il rientro degli studenti nelle regioni di origine è un fenomeno che si sta verificando in questo periodo ed è strettamente legato agli effetti della crisi e della pandemia. Come Anvur – continua Uricchio -, abbiamo avuto dei tavoli tecnici per confrontare la situazione internazionale e questi rientri sono comuni a molti Paesi. Ora dobbiamo valutare la risposta del sistema accademico complessivo. I dati sulle iscrizioni sono prematuri e saranno completi solo nelle prossime settimane”. Secondo il presidente dell’Anvur, “per il sistema universitario italiano è importante innanzitutto che non si riduca il numero degli immatricolati e degli iscritti. Visto che, purtroppo, siamo già penultimi in Europa. Per sostenere gli studenti dobbiamo rafforzare il capitale umano, ad esempio, come è stato fatto con l’elevazione della no tax area e il sostegno del diritto allo studio”.

Tra le misure di sostegno, ci sono anche gli incentivi messi in campo dalle università del Sud per richiamare in sede chi sia andato a studiare fuori. Nelle università siciliane, per esempio, è previsto uno sconto di 1200 euro sulle tasse per i giovani che rientrano; l’Università della Basilicata taglia il 50% dei costi ai nuovi iscritti e la Regione Puglia ha deciso che, per l’anno accademico 2020-2021, l’iscrizione nelle università è a costo zero per tutti coloro che, nell’anno precedente, erano immatricolati altrove. La possibilità di richiamare un maggior numero di iscritti è fondamentale ed è legata al rilancio delle nostre università, e del territorio, in quanto, aumentando gli iscritti, sale la quota di finanziamenti che arrivano all’ateneo. Secondo un sondaggio svolto dal portale per studenti skuola.net, ad oggi almeno un fuori sede su 5 ha deciso di rientrare. Tra questi, il 45% è intenzionato a tornare a casa per restare.

La crescita del Sud passa anche attraverso il rafforzamento del sistema universitario meridionale, certamente, non visto di buon occhio dagli atenei del Nord, e lo hanno fatto capire, che non vogliono rinunciare agli enormi capitali che i nostri studenti portano in quelle regioni.

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