UNA PRATICA ODIOSA E DURA A MORIRE

Una pratica odiosa e dura a morire che fa leva sull’assenza di consapevolezza in merito al valore del voto e sulla “comodità” del guadagno facile. La svendita, per pochi euro, del proprio ruolo di cittadini liberi che contribuiscono alla difesa della democrazia, nel contesto di un territorio difficile e in cui le prerogative del bene comune trovano troppo spesso strade tortuose per affermarsi. Ignoranza, sfiducia nelle istituzioni, mancanza di senso civico creano schiere di “non cittadini” che si mettono a disposizione di coloro che possono in qualche modo esercitare un potere, quello del denaro, per perseguire obiettivi personali.

Si apprende, così, che quattro persone risultano indagate dalla Procura di Foggia a seguito di indagini della Digos e della Polizia delle comunicazioni in relazione alle ultime elezioni regionali e al referendum del 20 e 21 settembre scorsi.

Gli investigatori avrebbero accertato un serie di pagamenti di somme variabili dai 30 a 50 euro per ogni voto espresso e documentato con foto, scattate all’interno dei seggi elettorali, mostrate alle persone di riferimento in un esercizio commerciale di Foggia.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati telefoni cellulari e una sorta di registro utilizzato per annotare le somme elargite a coloro che avevano espresso la propria preferenza al candidato prescelto. Altro materiale rinvenuto è sottoposto a verifica per riscontrare ulteriori illeciti.

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