“Sei bravissimo, papà. Non importa se la tua squadra non ha vinto: sei forte”. Nelle parole di uno dei piccoli ospiti della Casa Circondariale di Lucera c’è tutto il senso della manifestazione “La partita con papà”, tenutasi il 20 giugno scorso nel campo del passeggio della II Sezione del penitenziario di Piazza Tribunali.
La manifestazione è stata organizzata, come negli altri istituti penitenziari italiani, dall’associazione Bambinisenzasbarre, in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. La “Partita con papà” e la Campagna “Carceri aperte” – che fa accedere negli istituti le famiglie, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia – si inseriscono, come ogni giugno, nella più ampia Campagna europea “Non un mio crimine ma una mia condanna” del network COPE (Children Of Prisoners Europe). L’iniziativa vuole sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità e ha l’obiettivo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi di cui spesso sono vittime i 100mila bambini in Italia (2,2 milioni in Europa) che hanno il papà o la mamma in carcere.
Nel campo lucerino, si sono sfidati i papà ristretti della prima e della seconda sezione, arbitrati da un direttore di gara federale appartenente al corpo della Polizia Penitenziaria.
Bambinisenzasbarre è impegnata nella cura delle relazioni familiari durante la detenzione, nella tutela del diritto del bambino alla continuità del legame affettivo e nella sensibilizzazione della rete istituzionale e della società civile. Un obiettivo pienamente raggiunto nella Casa Circondariale di Lucera in cui papà detenuti, bambini e famiglie hanno potuto trascorre del tempo insieme anche a fine partita, consumando un piccolo rinfresco nel cortile. Poco importa il risultato finale (9 a 6) che ha visto trionfare la prima sezione; a vincere davvero è stato l’amore familiare.