Lucera – una targa e una panchina per la libertà di espressione e per Peppino Impastato

La panchina e la targa

Il Comune di Lucera ha intitolato una panchina della villa comunale e scoperto una targa, nello spiazzo antistante la sede della Biblioteca civica, alla memoria di Peppino Impastato e al suo coraggioso messaggio di Uomo libero. La cerimonia si è tenuta sabato 8 maggio, alla presenza, tra gli altri, del sindaco, Giuseppe Pitta, degli assessori Pierluigi Colomba e Manuela Gentile, dei consiglieri comunali Francesca Niro, Francesco Aquilano, Rossella Travaglio, Pasquale Colucci, Mariangela Battista, Davide Colucci, Raffaele Iannantuoni, di rappresentanti della scuola, del giornalismo, della cultura e della militanza politica cittadina.

La libertà di stampa e quella di espressione sono il fondamento di una società che guarda all’interesse generale, come sancito dall’Articolo 21 della Costituzione Repubblicana riprodotto sulla panchina verde.

Peppino Impastato, militante comunista (Democrazia Proletaria) – la cui figura e il contesto sociale in cui agì, sono stati ricordati dal prof. Raffaele De Vivo – dai microfoni di Radio Aut, a Cinisi, in nome del giornalismo democratico, denunciava il potere criminale della mafia, lui parente di mafiosi. Il suo assassinio, voluto da uno dei boss più influenti di Cosa Nostra, Tano Badalamenti, fu fatto passare come la morte, auto procurata, di chi stesse ordendo un attentato alla linea ferroviaria. La notizia ebbe un risalto limitato a livello nazionale perché, proprio quel giorno, 9 maggio 1978, a Roma in via Caetani, fu ritrovato il corpo di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, nel baule di una renault rossa. La verità emerse in seguito e soprattutto furono riconosciuti colpevoli e condannati i suoi assassini.

L’iniziativa della panchina e della targa dedicate alla memoria di Peppino Impastato è utile per ricordare quanto sia importante la formazione della coscienza civile per i cittadini e per chi amministra una comunità.

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