Non arrendersi all’orrore e fare fronte comune contro il vandalismo, una piaga che, da queste parti, è ben lungi dall’essere debellata.
Il decoro è un tema che sta a cuore a gran parte della cittadinanza; ma l’accanimento contro i beni comuni da parte di una minoranza, che concepisce lo spazio pubblico come un’estensione di quello domestico, dove agire senza regole, continua a manifestarsi. Anche la scarsa attenzione per strade, piazze e luoghi attorno ai monumenti da parte delle varie Amministrazioni comunali è un argomento che rimane caldo.
Colpisce la sistematica cattiveria che sta portando alla distruzione, ormai avanzata, del concertino della villa comunale. Senza alcuno scrupolo, da tempo, degli sconsiderati demoliscono un prezioso manufatto tra i più caratteristici – ereditato, grazie al loro buonsenso, dalle passate generazioni – senza che si faccia nulla per evitare tale scempio. Si sente parlare di una raccolta fondi per poter avviare una ricostruzione, e ben venga, se il Comune non fosse nelle condizioni di intervenire economicamente.
Tuttavia, di fronte ai raid distruttivi, che continuano, si nota l’assenza di un pur minimo segnale, da parte dell’Autorità civica, che costituisca almeno una reazione, come potrebbe essere un transennamento della zona, per quanto facilmente superabile. Giusto per far capire, anche simbolicamente, che è necessario porre un argine all’azione dei malintenzionati e per non dare l’idea di una resa incondizionata. Non possiamo trasformarci in un corpo prossimo all’encefalogramma piatto.
Fa molta tristezza vedere i ruderi del concertino lasciati a giacere lì, a terra. Sa tanto di sconfitta.
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