Sono giorni di passione per Lucera, al di là dei motivi religiosi legati alla ricorrenza della Pasqua. La cittadinanza è preoccupata perché sembrano inarrestabili gli effetti della pandemia che starebbero portando il numero degli attuali positivi verso quote non immaginabili solo poche settimane fa. La gente si chiede quando finirà questo incubo.
Ormai, i contagiati accertati, secondo gli ultimi dati diffusi, sarebbero 564, ma sembra che questa escalation non sia ancora arrivata al suo punto massimo, stando agli allarmi che vengono lanciati; mentre, come ha denunciato il sindaco Pitta, i vaccini sono pochi.
Non sono poche, invece, le polemiche sui provvedimenti restrittivi emanati per arginare la circolazione del contagio, soprattutto per il periodo pasquale; e pochi non sono gli appelli rivolti alla popolazione perché stia in casa il più possibile. Sui social, piazza virtuale, ma frequentatissima, base infuocata per accuse a geometria variabile, sfogatoio universale che non conosce requie, c’è chi continua a chiedere maggiore senso di responsabilità, rigore e controlli serrati per braccare i positivi che se ne vanno in giro; e c’è chi si scaglia contro le ordinanze del Sindaco che chiudono gli spazi, limitano movimenti ed orari; insomma, limitano la vita.
Dopo un anno e più di emergenza sanitaria, e non solo sanitaria, sono, questi, segnali di profonda stanchezza e smarrimento misto a rabbia, di una grande voglia di tornare alla normalità e di affrancarsi dalla paura del contagio. Reagiamo come possiamo e per quello che siamo, pregi e difetti compresi, con i gradi del nostro senso civico.
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