La protesta – Giù le mani dall’Itet di Lucera

Giù le mani dall’ITET: è stata la richiesta pacifica che gli studenti dell’ITET hanno avanzato stamattina, 13 dicembre 2023, per le strade di Lucera e nelle sedi di governo della Città, dopo la notizia trapelata che coinvolgerebbe ufficialmente, attraverso una bozza di delibera di Giunta (da discutere sembrerebbe nella mattinata di domani), la Ragioneria nel Piano di dimensionamento scolastico al vaglio della Regione Puglia. Piano che, in realtà, in questa prima fase, avrebbe coinvolto solamente gli istituti di primo grado e che dovrebbe decretare in merito alla perdita di autonomia dell’Istituto Comprensivo Bozzini-Fasani. Per trovare, però, una soluzione alternativa, la Regione ha dato la possibilità alle istituzioni scolastiche, alle province e alle Città metropolitana di proporre altre soluzioni, in piena condivisione con le parti.

Considerate le sempre più forti pressioni di questi ultimi tempi affinché il Comune di Lucera offra alla Regione, contrariamente alle sue volontà, l’ITET di Lucera come “proposta sacrificale alternativa” al dimensionamento della Bozzini-Fasani, ieri la DS Laura Flagella ha incontrato, presso il Consiglio Regionale di Bari, l’assessore all’istruzione Sebastiano Leo, al fine di portare alla sua attenzione le motivazioni per le quali si ritiene inammissibile che venga proposto lo “scambio” tra i due Istituti, senza alcun concreto reale pericolo in ottica futura per la comunità lucerina. «Perché esattamente di questo si tratta – ha dichiarato la DS Flagella –: di scambiare l’autonomia della Bozzini-Fasani con quella dell’ITET e non certo perché il prossimo anno ci sarebbe, a priori, una nuova perdita di autonomia nella città di Lucera come mi è stato confermato!».

Gli studenti dell’ITET già da tempo avevano manifestato la volontà di “far sentire la propria voce” nelle sedi opportune, cosa sempre tenuta sotto controllo – poiché insussistente – fino ad oggi, quando hanno deciso volontariamente di portare in piazza quanto sta accadendo, onde evitare un danneggiamento d’immagine per il proprio Istituto, alla vigilia dei suoi cento anni di fondazione.

Si precisa che la protesta pacifica e spontanea voleva offrire supporto all’azione finora intrapresa nelle sedi ufficiali dal Sindaco.

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