EDUCARE AL SUD – QUANDO A TRAINARE SONO SOGNI CONCRETI

Un momento della manifestazione

Il 6 febbraio scorso, presso lo storico Teatro Garibaldi di Lucera, nell’ambito del progetto ItaliaEducante e in collaborazione con l’amministrazione comunale, si è tenuto un pomeriggio di lavori attorno al tema “Educare al Sud. Minori, marginalità educativa e nuove povertà: percorsi di prevenzione e inclusione”.

In apertura, i saluti di p. Diego Cappellazzo, direttore dell’Opera San Giuseppe e di Marco Di Sabato, presidente della cooperativa Paidòs: entrambi, in rappresentanza dei soggetti promotori dell’iniziativa, hanno sottolineato l’importanza di essere presenti sul territorio con un intervento a favore dei minori a rischio così di rilievo come ItaliaEducante; progetto finalizzato al contrasto della dispersione scolastica, attivo in 7 regioni italiane, che coinvolge circa 160 partner tra istituti scolastici, enti locali, agenzie formative, aziende e associazioni, e raccoglie, sviluppa e innova l’esperienza socio-educativa e di inclusione sociale maturata dalla Congregazione dei Giuseppini del Murialdo.

A condurre la tavola rotonda, in un teatro gremito, Danilo Chirico, giornalista, scrittore, autore televisivo e presidente dell’Associazione Da Sud; a lui è spettato il compito della moderazione degli ospiti invitati che hanno prestato le loro competenze e la loro voce e hanno posto domande e provato a dare risposte su questioni riguardanti la povertà educativa nel Sud Italia, ma anche in tutto il nostro Paese.

Al centro del dibattito la necessità di concretizzare ogni riflessione e strategia afferente al tema educativo in un percorso condiviso fra le agenzie educative territoriali.

La prima a sottolinearlo è stata Maristella Mazza, psicoterapeuta e giudice onorario del Tribunale per i Minorenni di Bari, “circa il 70% dei minori che commettono reati sono in dispersione scolastica”, ha affermato la giudice ribadendo l’opportunità e la responsabilità delle scuole nella segnalazione delle situazioni critiche ai Servizi Sociali. Occorre un lavoro di squadra, in cui ogni attore deve incaricarsi della propria responsabilità per condividerla e gestirla al meglio, per creare un percorso comune, una visione.

Qual è la caratteristica più importante per un politico?” ha chiesto al pubblico, Michele Sollecito, vice sindaco e assessore alle politiche educative di Giovinazzo e membro della commissione nazionale ANCI Pubblica Istruzione. È la capacità di avere una visione. Il potere di guardare oltre. Immaginare un luogo, una comunità, un individuo come oggi non è, come potrebbe essere.

Perché “ciascuno cresce solo se sognato” come ha sostenuto parafrasando Danilo Dolci Cesare Moreno, presidente dell’ass. Maestri di strada. Bisogna essere attenti al dolore dell’altro, non servono molte parole, ma quelle giuste, quelle che come una chiave aprono la difficoltà altrui e riescono ad incanalarla positivamente.

Il sogno e la spinta ad esso, il potere immaginifico del cambiamento, è stato alla base di tutti gli interventi di questa tavola rotonda.

Lontano dalla retorica, agire e costruire ogni giorno un percorso comune. “Occorre entrare reciprocamente nei cuori”, ha sottolineato don Danilo Magni, Giuseppino del Murialdo e direttore nazionale di ItaliaEducante, “non possiamo permetterci di perdere i ragazzi”.

Ciascuno dei presenti ha raccontato le proprie esperienze con giovani in difficoltà, cercando di astrarre le problematiche dell’educazione, radicalizzate e strettamente connesse ai molti mali della nostra società.

Il lavoro è significativo quando ne conosco il significato” ha sottolineato Giuseppe Cavallaro, direttore di Engim Lombardia, ente di formazione professionale che opera su tutto il territorio nazionale al servizio dei giovani, rispondendo ai loro bisogni e mettendo in atto strategie concrete a contrasto del drop out scolastico.

In conclusione Marika Polidori, referente per la Puglia del progetto ItaliaEducente, ha fornito un quadro leale e deciso di ciò che questo lavoro condiviso sta lasciando sul nostro territorio, una possibilità ancora da curare e coltivare.

A Lucera il finanziamento di Con i bambini ha permesso l’attivazione di un hub educante che vede protagonisti in rete quattro istituti scolastici (Tommasone Alighieri, Lombardo Radice, Bozzini Fasani, Convitto Bonghi), tre associazioni culturali (Mediterraneo è Cultura, Strumenti & Figure, Fcd Lucera Calcio) e due aziende (Systech srl, Libreria Kublai), con l’obiettivo di sviluppare un pensiero e una strategia comune e condivisa per i giovani del territorio: quei minori che il progetto mira ad accogliere ed accompagnare sulla strada di un’autonomia responsabile.

Le attività progettuali, intraprese da un anno a questa parte, hanno coinvolto a livello locale oltre 800 ragazzi e, a livello nazionale, un totale di circa 5000 giovani frequentanti la scuola secondaria di primo e secondo grado e promettono poi di coinvolgerne circa 13 mila entro giugno 2022.

La responsabile del progetto ha descritto successi e difficoltà del lavoro intrapreso, confermando l’importanza di pensare ad una progettualità più estesa, anche di più ampio respiro temporale, che possa veramente lasciare segni tangibili: nuovi modelli da seguire e una compartecipazione attiva, un vero lavoro di squadra fra tutte le agenzie coinvolte.

Maria Del Vecchio

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