Carpino Street Project – tre interventi di arte urbana raccontano il borgo

Il Canto della Terra”, “Demetra Garganica”, “Confine Liquido” sono i titoli che Seba Mat, Team Art, DduMstudio e Roberta Gravina hanno scelto per i tre interventi di arte urbana realizzati con il “Carpino Street Project – L’arte urbana non esclude”. Il progetto – finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito di Sthar Lab – ha acceso i riflettori sull’arte urbana come veicolo di inclusione e rilettura dei valori della tradizione del borgo garganico in chiave contemporanea.

Gli artisti sono stati in residenza a Carpino per circa due settimane e hanno realizzato tre interventi di arte urbana capaci, da un lato di rappresentare la musica, il cibo e l’acqua, elementi legati in maniera inscindibile alle tradizioni del borgo, dall’altro di stimolare una riflessione sull’inclusione e l’accoglienza.

Il Canto della Terra” è l’opera di Seba Mat – Sebastiano Matarazzo, artista con esperienza nel campo del design, del muralismo, dell’illustrazione – che ha esplorato il tema della musica sulla porta di accesso alla città: un muro lungo circa 32 metri. L’opera trae ispirazione dalle fotografie degli anni ’50 di Alan Lomax, venuto dall’America a Carpino alla scoperta delle musiche popolari del mondo. Il murale si sviluppa come un racconto, una linea temporale, che accompagna chi lo guarda tra i pastori e i contadini di Carpino.

Demetra Garganica” a cura di Team Art – collettivo formato da Marica Montemurro e Giovanni Papapietro – è un’allegoria contemporanea della divinità classica Demetra, protettrice dell’agricoltura, creatrice del ciclo delle stagioni, madre che dispensa le ricchezze nate dalla terra.

Confine Liquido” – realizzata dagli architetti e creativi Giulio Mandrillo, Chiara e Laura Pirro, insieme a Roberta Gravina – è una cornice sul paesaggio d’acqua che circonda Carpino. Un telaio da cui poter fermare un’istantanea sul ritmo tra acqua e terra che caratterizza il panorama. Qui la superficie liquida del lago di Varano trova un confine nell’istmo-isola per poi rituffarsi all’infinito nell’acqua dell’Adriatico.

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