Lucera – Consiglio comunale, Pitta si salva con l’aiutino di un po’ dell’opposizione (assente)

Un momento della seduta di seconda convocazione del 29 aprile

L’Amministrazione Pitta ha attraversato un altro periglioso passaggio, uscendo indenne per un pelo, dalla seduta di seconda convocazione del Consiglio comunale di sabato 29 aprile, essendo, a un certo punto, venuto meno il numero legale in prima convocazione, il venerdì, appena conferita la cittadinanza onoraria al 21° Reggimento Artiglieria Terrestre Trieste di Foggia. 

In discussione, vi era, soprattutto, l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2022. Un punto cruciale. Se l’accapo non fosse passato, sarebbe arrivato lo stop definitivo.

Nell’attuale Consiglio comunale, dopo i tanti e noti andirivieni, come sappiamo, la maggioranza racimola tredici voti; mentre, sono dodici i consiglieri di opposizione (ormai, non ha molto senso parlare di minoranza). A fare la differenza è determinante, quindi, il voto del sindaco, Giuseppe Pitta. Un solo voto per continuare un’esperienza amministrativa, che è strutturalmente esposta a rischi, come può essere l’assenza di un consigliere di maggioranza. E questo è accaduto. Mancando Simone Codirenzi, per accertati motivi di salute, a salvare l’Amministrazione Pitta, in seconda convocazione, è stata l’assenza dei consiglieri di opposizione Davide Colucci e Antonella Matera. Il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2022 è stato approvato con dodici voti; contro, hanno votato, ovviamente, i dieci consiglieri di opposizione.

Nel corso degli interventi che hanno preceduto la votazione, non sono state tenere le parole rivolte a Pitta, accusato di carrierismo e di guidare un governo cittadino che, in due anni e mezzo, ha fatto molto poco; che naviga a vista, alla giornata; che non ha un’idea di città, per i ritardi e per i continui cambi in seno alla squadra assessorile. E per qualcuno che non si è presentato in aula, neanche tanto velate accuse di doppiogiochismo e di essere la stampella di un’esperienza politico-amministrativa ritenuta ormai agonizzante.

Se è giusto dire che la politica esprime i contenuti del discorso pubblico e contribuisce alla definizione dell’immagine sociale, culturale e morale della Civitas, l’insieme dei cittadini, cosa emerge da questo panorama? Al di là della solita, stantia retorica di facile elargizione, delle vecchie consuetudini e dei vecchi personaggi, che non incantano più nessuno, qualcuno è in grado di dire che qui è possibile cogliere pensieri con il germe di una visione civile nuova, utile a tutti?

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