Sant’Anna, tutto tace. Sono, ormai, passati molti mesi da quando si è avuto l’ultimo cambio di proprietà, ma nulla sanno dalle parti di palazzo Mozzagrugno su cosa ne sarà del rudere, che fa orrenda mostra di sé a fianco della trecentesca cattedrale, da vent’anni. L’argomento è ritornato in Consiglio comunale, durante gli interventi prima del voto sul DUP. “Ad oggi – ha detto il sindaco Pitta, rispondendo al consigliere Checchia -, non ho avuto alcun contatto. A questo punto, l’ultima cosa da fare è convocare ufficialmente la proprietà, sperando ci sia la voglia di risolvere quel problema”.
Pitta, sempre sollecitato da Checchia, ha precisato che, a proposito del recupero delle somme che spettano al Comune, nei giorni scorsi ha “esortato gli uffici, visto che i legali hanno trovato difficoltà in merito all’azione revocatoria, a chiedere e procedere con la richiesta di fallimento della precedente società”. Questo, secondo il Sindaco, deve essere il percorso da compiere per giungere ad incassare quanto dovuto ai lucerini per la pluriennale occupazione del suolo pubblico.
La vicenda, quindi, è sempre più incredibile e non pare possa trovare conclusione a breve. Intanto, non sono pochi i cittadini che, da quando sono nati, non hanno mai visto piazza Duomo e via D’Angicourt libere da quelle impalcature. Può sembrare una considerazione banale, ma non lo è, se la città è un valore che appartiene a tutti. Senza contare il continuo danno di immagine inferto ad una località che, un po’ alla volta, cerca di migliorare le sue prerogative di meta turistica.
Il sant’Anna resta una grande sconfitta per Lucera.
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