Le condizioni allarmanti in cui si trova la sanità pubblica sono aggravate anche da esecrabili episodi di violenza, come quelli che hanno colpito il personale sanitario del Policlinico Riuniti di Foggia, nella cronaca recente.
“Se continuiamo così finiremo per chiudere il pronto soccorso perché rimarremo senza medici, infermieri ed operatori sanitari“. Sono le parole del direttore generale del policlinico Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone, espresse durante la conferenza stampa indetta dopo l’escalation di violenza dei giorni scorsi.
“Il mio appello è al rispetto del personale in servizio perché è bravo e lo dicono i dati a livello nazionale. Il policlinico di Foggia è posizionato tra i migliori in Italia. Nel pronto soccorso, si lavora in condizioni difficili, abbiamo un organico dimezzato, non riusciamo a recuperare medici e i cittadini che arrivano in condizioni non gravi devono aspettare, devono avere pazienza“.
“La violenza non può avere giustificazioni, chiediamo che negli ospedali sia garantita la sicurezza aumentando il presidio delle forze di polizia: è un principio fondamentale che lo Stato deve assicurare affinché medici, infermieri e operatori socio sanitari svolgano con serenità e professionalità il loro lavoro di cura delle persone”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, manifestando solidarietà al personale sanitario del Policlinico di Foggia.
Intanto, è scattato il rafforzamento delle misure di sicurezza. Secondo quanto si è appreso, in Prefettura, è stata disposta anche nelle ore notturne l’operatività del posto di polizia all’interno dell’ospedale, prima limitata all’orario 8-20. Inoltre, è stata rafforzata la vigilanza privata e implementata la videosorveglianza.
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