Cia Capitanata – pomodoro e uva da vino, agricoltori penalizzati dalla speculazione

Settembre è iniziato nel segno delle speculazioni e del ribasso iniquo dei prezzi accordati dalla parte industriale ai produttori di uva da vino e di pomodoro. A denunciarlo, attraverso una prima analisi dell’andamento delle rispettive campagne, è CIA Agricoltori Italiani di Capitanata.

Alcune aziende locali di trasformazione stanno ritirando il pomodoro lungo a un prezzo inferiore rispetto a quello del contratto sottoscritto e si registrano prezzi abbattuti fino a 130 euro alla tonnellata, operando un pesante taglio dei prezzi anche sul prodotto più qualitativo”, si legge in un comunicato di CIA Capitanata. “A farne le spese sono soprattutto i produttori che, a causa della siccità e dello stop all’erogazione dell’acqua per le irrigazioni, hanno visto ridurre almeno del 20% la propria produzione per ettaro. In questo modo, chi si trova nella necessità di vendere, non riuscirà a coprire nemmeno i costi di produzione”.

Tutto questo accade proprio quando l’iter di approvazione della “Dop Pomodoro di Puglia”, che certifica sforzi e investimenti per elevare ulteriormente una produzione già di altissima qualità riconoscendo ad essa il giusto valore, è ormai alle battute finali.

Per i produttori di uva da vino, la situazione è ancora più pesante. Già fortemente penalizzati nel 2023 dalla peronospora, con gli aiuti promessi ma non ancora erogati, quest’anno si vedono tagliare i prezzi di 10 euro al quintale. Invece di 35 euro al quintale, che corrispondono alla giusta valutazione di una qualità quest’anno molto alta, in moltissimi casi agli imprenditori agricoli viene proposto un prezzo di 25 euro al quintale.

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